IL TEOLOGO FRIEDERICH WILLIAM FABER (1814 – 1863)

Carmine Alvino

Il celeberrimo teologo Federich William Faber ( 1814 – 1863), nel suo lavoro “Il Santo Sacramento”, in cui tratta in diverse parti dei Sette Angeli. Dapprima vediamo cosa dice a pag. 273, proseguendo il discorso

1) .…al sopra del trono del vicario ci troviamo in presenza di sette angeli scelti che si tengono senza tregua davanti al Trono di Dio. Sono: San Michele, l'Angelo custode della Chiesa, può essere anche quello della Santa Umanità del Nostro Signore nel suo soggiorno terreno, e del Sovrano Pontefice regnante, il vincitore e il destruttore degli angeli ribelli;  San Gabriele, l'Angelo dell' Incarnazione e il custode di Maria, l'Angelo che ispirò Daniele, che trova il suo diletto nel sacrificio e nella preghiera,  San Raffaele, quello che rispetto a tutti gli Angeli è il più simile agli uomini, San Raffaele, figura della Divina Provvidenza, medicina, guida e gioia degli amanti, compagno dei mortali nel loro pellegrinaggio, e loro custode nelle molteplici vicessitudini della vita; San Raffaele, per il quale la Triplice Misericordia delle Persone Divine è dispensata agli uomini erranti sulla terra; in modo tale che se San Michele è l'ombra del Padre e San Gabriele quella del Figlio, si può, a buon diritto, chiamare San Raffaele l’Angelo dello Spirito Santo. Poi vengono questi quattro altri Angeli di cui i nomi, così come disse San Bonifacio nel Concilio tenuto a Roma sotto papa Zaccaria, non sono stati riconosciuti pubblicamente dalla Chiesa; ma che, secondo certe tradizioni e qualche rivelazione particolare, sono così chiamati: Uriele ( il Forte Compagno ), di cui è fatta menzione nel terzo e quarto libro di Esdra, e che l’arte cristiana rappresenta mentre tiene nella mano destra una spada nuda che serra contro il suo petto, e nella mano sinistra delle fiamme; Sealtiel ( lo spirito della preghiera ), quello, secondo la tradizione, che apparve ad Agar nel deserto; si dipinge con il volto e gli occhi modestamente bassi, la mani congiunte e serrate contro il petto, nell'atteggiamento di un penitente; Jehudiel ( il Remuneratore ), che si suppone essere l'Angelo inviato da Dio per camminare  davanti i figli di Israele: nei quadri, si mostra tenendo una corona d’oro nella mano destra e nella sinistra una frusta formata da tre cordicelle nere; infine Barachiele ( colui che viene in aiuto ), che è, secondo una credenza popolare, lo stesso angelo che parlò ad Abramo e che riprese Sara quando si mise a ridere; è riconoscibile dalle rose bianche del suo mantello…

2) .. In una revelazione fatta a San Eutropio l'eremita, San Michele dichiara, chiaramente che era stato scelto per essere l’Angelo                          custode del Santissimo Sacramento (..), si ricordano anche moltissime altre rivelazioni fatte da lui a diversi Santi che riguardano il culto del Santissimo Sacramento. Qualcheduno  suppone che sia egli l’Angelo al quale si fa allusione al canone della Messa; il suo nome è menzionato nel SantoSacrificio; prima all'inizio nel Confiteor[1], poi ai secondo incensamento così come all'offertorio delle messe di requiem.  Diversi Santi e Servi di Dio hanno avuto un devozione particolare all'Angelo di cui è fatta menzione al canone della Messa, senza preoccupersi del suo nome e della sua individualità. A ciascuno dei Sette Angeli che stanno innanzi al Trono di Dio, si dice, sia affidata la custodia di un Sacramento. L’Eucarestia è assegnata a San Michele, il Battesimo a San Gabriele, la Confermazione a San Uriele, la Penitenza a San Geudiele, l’Estrema Unzione a San Raffaele, l’Ordine Sacro a San Sealtiele e il Matrimonio a San Barachiele…”

 

 

[1] Oggi non più