SAMUEL
Studi e ricerche
Avv. Carmine Alvino
L’ ANGELO SAMUEL
Custode di Luigina Sinapi
- Il nome di un altro custode lo traiamo dalla narrazione della biografia di Luigina Sinapi, di cui è stato intrapreso di recente anche il processo di beatificazione: si tratta del misterioso ANGELO SAMUEL.
- Prima di parlare di questo misterioso angelo occorre fornire alcune precisazioni su questa straordinaria veggente che in vita fu in contatto con il papa Pio XII e con San Pio da Pietralcina, ed alla quale fu predetta, dalla medesima Madre di Dio, la futura apparizione a Bruno Cornacchiola, nella grotta delle Tre Fontane: “ Io ritornerò in questo luogo per convertire un uomo, che oggi lotta acerbamente contro la Chiesa di Cristo e vuole assassinare il Santo Padre (...). Va’ adesso a San Pietro, là troverai una religiosa che ti farà conoscere suo fratello, che è un cardinale. A lui devi portare il messaggio. Da questo luogo insedierò a Roma il trono della mia glorificazione. Dovrai dire al cardinale che presto sarà il nuovo papa ”. La Sinapi andò alla ricerca della donna, descritta dalla Vergine anche nell’aspetto fisico, e la trovò a San Pietro, trattandosi della sorella del cardinale Eugenio Pacelli. La veggente parlò con il cardinale, che allora ascoltò con un certo distacco le parole di quella donna semplice, ma animata da una fede profondissima; dieci anni dopo, però, Eugenio Pacelli salì al soglio pontificio con il nome di Pio XII! La veggente trascorse gran parte della sua vita in umiltà e nascondimento, “come un granello di senape in un solco di Roma”, secondo quanto le disse Gesù quando le apparve per la prima volta, il 15 agosto del 1933. Lo ricorda il cardinale vicario Agostino Vallini durante la sessione di chiusura della fase diocesana di beatificazione (avutasi nel maggio del 2009 nell’Aula della Conciliazione, in Vicariato) della mistica, nata a Itri nel 1916 e morta a Roma nel 1978. Ella fu fu una laica - così la descrive il porporato - che lungo il XX secolo, nella città di Roma, offrì una luminosa testimonianza cristiana e si offrì come vittima per la Chiesa». Questo fu, infatti, il sacrificio di Luigina: donare le proprie sofferenze al “cuore immacolato della Mamma Maria” per il bene del Papa e di tutti i sacerdoti. “Vuoi venire subito con noi in Paradiso o rimanere sulla terra e offrirti ancora vittima per la Chiesa e per i sacerdoti?” così le dissero Gesù e la Madonna, allorché lei decise di offrirsi vittima sacrificale per la salvezza degli altri. Non appena Gesù[1] ebbe finito di parlare l'angelo custode di Luigina, Samuele, la prese per mano e la sollevò. Luigina si trovò improvvisamente guarita, mentre le bende che le coprivano il tumore di cui era affetta le caddero. Chi è dunque questo angelo Samuele? Secondo una nostra teoria il nome Samuele deriverebbe dall'ebraico Smenù-El “Il Signore ha ascoltato ” con onomastico al 20 agosto in ricordo del profeta e giudice d'Israele che consacrò Re Davide; ovvero dal verbo sa’al (domandò), da cui viene il nome Sa’ul (domandato). Per altri invece Samuele, secondo l’etimologia ebraica Semu’el significa: il “nome di Dio”, in altre parole “il suo nome è El ovvero “il suo nome è Dio ”. Non privo di interesse ai fini della nostra indagine, l’episodio biblico che si riferisce al poliedrico personaggio del popolo di Israele descritto in 1Sam 3,1-21: “ Il giovane Samuele continuava a servire il Signore sotto la guida di Eli.
- La parola del Signore era rara in quei giorni, le visioni non erano frequenti. In quel tempo Eli stava riposando in casa, perché i suoi occhi cominciavano a indebolirsi e non riusciva più a vedere. La lampada di Dio non era ancora spenta e Samuele era coricato nel tempio del Signore, dove si trovava l'arca di Dio. Allora il Signore chiamò: "Samuele!" e quegli rispose: "Eccomi", poi corse da Eli e gli disse: "Mi hai chiamato, eccomi!". Egli rispose: "Non ti ho chiamato, torna a dormire!". Tornò e si mise a dormire. Ma il Signore chiamò di nuovo: "Samuele!" e Samuele, alzatosi, corse da Eli dicendo: "Mi hai chiamato, eccomi!". Ma quegli rispose di nuovo: "Non ti ho chiamato, figlio mio, torna a dormire!". In realtà Samuele fino allora non aveva ancora conosciuto il Signore, né gli era stata ancora rivelata la parola del Signore. Il Signore tornò a chiamare: "Samuele!" per la terza volta; questi si alzò ancora e corse da Eli dicendo: "Mi hai chiamato, eccomi!". Allora Eli comprese che il Signore chiamava il giovinetto. Eli disse a Samuele: "Vattene a dormire e, se ti si chiamerà ancora, dirai: Parla, Signore, perché il tuo servo ti ascolta". Samuele andò a coricarsi al suo posto. Venne il Signore, stette di nuovo accanto a lui e lo chiamò ancora come le altre volte: "Samuele, Samuele!". Samuele rispose subito: "Parla, perché il tuo servo ti ascolta". Allora il Signore disse a Samuele: "Ecco io sto per fare in Israele una cosa tale che chiunque udirà ne avrà storditi gli orecchi. In quel giorno attuerò contro Eli quanto ho pronunziato riguardo alla sua casa, da cima a fondo. Gli ho annunziato che io avrei fatto vendetta della casa di lui per sempre, perché sapeva che i suoi figli disonoravano Dio e non li ha puniti. Per questo io giuro contro la casa di Eli: non sarà mai espiata l'iniquità della casa di Eli né con i sacrifici né con le offerte!". Samuele si coricò fino al mattino, poi aprì i battenti della casa del Signore. Samuele però non osava manifestare la visione a Eli. Eli chiamò Samuele e gli disse: "Samuele, figlio mio". Rispose: "Eccomi". Proseguì: "Che discorso ti ha fatto? Non tenermi nascosto nulla. Così Dio agisca con te e anche peggio, se mi nasconderai una sola parola di quanto ti ha detto". Allora Samuele gli svelò tutto e non tenne nascosto nulla. Eli disse: "Egli è il Signore! Faccia ciò che a lui pare bene". Samuele acquistò autorità poiché il Signore era con lui, né lasciò andare a vuoto una sola delle sue parole. Perciò tutto Israele, da Dan fino a Bersabea, seppe che Samuele era stato costituito profeta del Signore. In seguito il Signore si mostrò altre volte a Samuele, dopo che si era rivelato a Samuele in Silo, e la parola di Samuele giunse a tutto Israele come parola del Signore..” Come nell’episodio biblico, il popolo di Dio si trova in una situazione di peccato, sullo sfondo della quale è narrata la vocazione di Samuele (3,1-4,1a), che rappresenta un significativo rilancio dell'azione di Dio in favore del suo popolo.
- La parola del Signore era rara in quei giorni e l’assenza di voci profetiche era segno di sventura, in quanto significava che il popolo si era allontanato dal suo Dio. Allora come oggi, durante la nuova manifestazione dell’angelo a Luigina, all’alba del secondo conflitto mondiale, il popolo di Dio si trovava in una condizione, non solo di allontanamento, ma addirittura di apostasia. La situazione era catastrofica, ma non del tutto senza speranza, perché nel tempio la luce di Dio continua a brillare. Continua a brillare all’interno di questa sublime creatura Luigina Sinapi.
- Proprio il Papa Pio XII, aveva detto di lei infatti: “ … In un impeto di generosità Gli chiese (a Gesù) di toglierle ogni bellezza e persino la salute. Dio l'esaudì , accettando l'offerta di quella vita per la salvezza delle anime. Noi sappiamo che vive ancora, anche se arde e si consuma come lampada viva davanti al trono della giustizia e dell'amore di Dio…”.
[1] http://www.mariadinazareth.it/www2005/Apparizioni/Apparizione%20Itri.htm