La serva di Dio suor Maria Margherita Livizzani (1679-1757)

Carmine Alvino

Studio, ricerche, approfondimenti e ricognizione documentale

Avv. Carmine Alvino


 

Serva di Dio Maria Margherita Livizzani

(1679-1757)

Il 3 Aprile 1679, nel Ducato di Modena, nacque Fulvia figlia del marchese Paolo Camillo Livizzani e Ippolita Maria Mulazzani che, col nome di Suor Maria Margherita, andrà a fondare il Monastero della Visitazione di Pistoia. Educata insieme alla gemella Giulia nel Monastero della Visitazione di Modena fin dall’età di 8 anni, si dedicò molto alla propria formazione culturale e cristiana tanto che, dal momento della Prima Comunione, scelse di dedicare la propria vita al Signore come monaca claustrale visitandina. L’8 Novembre 1695 Fulvia fece la Professione dei voti e assunse il nome di Maria Margherita. La neo monaca fu un’ottima infermiera nel Monastero ed esercitò anche il ruolo di maestra delle novizie adottando un atteggiamento intransigente e inflessibile.

Nel 1714, assieme alla madre superiora del monastero di Modena, arriverà in Toscana, a Massa e Cozzile, centro della prima Comunità della Visitazione nella regione. A Massa e Cozzile trascorse 23 anni, assumendo varie cariche all’interno del monastero, tra cui quella di superiora nel 1721, 1730, 1733. Nel tempo in cui Suor Maria viveva nella Valdinievole la sua vita claustrale, a Pistoia il monastero delle Vergini stava affrontando un periodo molto difficile: fu così che l’allora vescovo di Pistoia e Prato, Federico Alemanni, pensò di fondare anche a Pistoia un monastero che potesse subentrare alle Vergini ed incorporarne la comunità. Tale compito venne affidato proprio a Suor Maria Margherita Livizzani la quale, assieme ad altre due sue assistenti, fece arrivo a Pistoia il 26 febbraio 1737 ed eletta superiora del monastero pistoiese il 4 giugno 1740.

In questo periodo il monastero di Pistoia si fece conoscere per la presenza di persone sante che seguivano l’esempio di suor Maria Livizzani: le sue non comuni qualità umane e religiose la fecero diventare punti di riferimento di tutti coloro che bussavano alla porta del suo monastero.

Nel Monastero della Visitazione di Pistoia le venne rinnovato l’incarico di madre superiora nel 1746, 1749 e 1755. Nell’autunno del 1756, la Livizzani ebbe problemi riguardanti la sua salute psico fisica; nel 17 gennaio 1757 cadde improvvisamente sul pavimento della chiesa come morta, venne trasportata in cella dalle consorelle e subito visitata dal medico del monastero. Sei giorni dopo ricevette dal vescovo di Pistoia l’Estrema Unzione e la Benedizione Apostolica: aveva l’età di 78 anni.

Il 4 febbraio 1757 venne sostituita nel ruolo di madre superiora da suor Maria Anna, una delle due assistenti che l’aveva accompagnata a Pistoia e assieme alla Livizzani fondò il Monastero della Visitazione di Pistoia.

I Sette Arcangeli furono grandi protagonisti della sua vita mostrandosi alla stessa diverse volte, e impartendole straordinari insegnamenti.

Le testimonianze le traiamo dall’unico testo sull’argomento, che riunisce un po laconicamente le memorie spirituali della suora:  «Vita della serva di Dio suor M. Margherita Livizzani religiosa dell'Istituto di S. Francesco di Sales ... descritta dal M.R.P. lettore fr. Raimondo Maria Corsi», testo datato 1760.

Il Padre Corsi avrebbe dovuto meglio riportare i passi dei Sette Angeli. Ne traiamo comunque, in una testimonianza interessante un quadro un po frammentato, che avrebbe meritato una diversa ricostruzione degli eventi.

Una prima testimonianza si ricava dalla pag. 45 del testo:

« non tardò però molto il signore a consolare i desideri della povera invasata, la quale incessantemente aveva a lui ricorso: e restò libera mediante l'intercessione di san Giuseppe, e dei sette angeli che assistono avanti il trono di Dio, i quali come si ha nelle sue memorie per ben due volte in forma visibile le comparvero. In tale occasione per riconoscenza di un sì inapprezzabile benefizio, ella al suo caso adattò il cantico di Mosè».

In seguito, il biografo spiegherà meglio in cosa consistettero queste apparizioni; precisamente alla pag. 119, ove dice:

1 VISIONE: « particolarissima poi era la divozione, che aveva verso i santi angeli ; e specialmente a sette angioli, i quali assistono al soglio dell'altissimo. Aveva veduto, dirò così, come sensibilmente i contrassegni della loro protezione nella religiosa, di cui di sopra abbiamo ragionato, la quale per la potentissima intercessione dei medesimi era stata liberata dal demonio, che l' aveva invasata, come in effetto costava secondo le regole assegnateci dalla chiesa, per non cadere in abbaglio in una cosa sì ardua a decidersi. Da quello, che aveva in altri osservato, discerneva ella cosa poteva compromettersi, qualora avesse avuto a medesimi ricorso, e gli avesse con sincero culto venerati . - - ma credé con tutto il fondamento di onorare. Con convenevole ossequio i detti angioli, con praticare quegli' insegnamenti, che essi suggerirono alla mentovata religiosa, prima che per la loro mediazione fosse dalle molestie del demonio renduta libera. Gl'insegna menti dati dagli angioli in due visioni, che gli effetti della predetta liberazione dichiararono vere, furono i seguenti , procurate la nostra divozione, e ne ottenne degli effetti. Siate grate a ciò che facciano per voi, ed amate iddio, per quanto è possibile, come lo amiamo noi -riguardate dio si avanti a voi per fede, come noi  lo rimiriamo svelatamente. Amate la purità; e sia in voi per grazia, quel pregio, chi è in noi per natura. Come noi sempre combattiamo in difesa della chiesa, così voi impiegatevi a difenderla colle continue orazioni. Imparate da noi la riverenza alla presenza di dio; e per quanto è possibile temete, come temiamo noi. Ubbidite sempre a vostri superiori. Sprezzate le cose della terra. Amate la volontà di dio. Impiegatevi di buon cuore in servizio dei vostri prossimi, come noi e impieghiamo in servizio degli uomini ,» . Tanto dissero quei spiriti angelici nella prima visione, dopo avere prima detto, colla virtù della croce è stato vinto l' inferno, e il superbo è stato sbalzato dal tronco, .

2 VISIONE E nella seconda visione dopo aver detto, che col segno della croce saranno segnati i ser vi di dio, dettero questi avvertimenti. , amate, e o morate la nostra gran regina Maria. Seguitate a promuovere la nostra e ne proverete gli effetti. Noi faremo in vostra difesa: ma animatevi, poiché conviene molto combattere, e niuno riceverà la corona senza riportare la dovuta vittoria. Imprimete questa verità nel vostro cuore , che niente di macchiato entrerà in cielo. Siate più diligente in eseguire i nostri consigli . Attendete a perfezionarvi nell'esatta osservanza. Fate tutto con purità d'intenzione, per motivo solo di dar gloria, e gusto a dio. Studiatevi d' imitare l'umiltà del cuore di Gesù Cristo, e di ricopiare in voi la sua mansuetudine. Siate semplice, e pronta in manifestare a vostri superiori la misericordia di Dio coll'anima vostra. Conservate la pace interna in mezzo alle contrarietà, che verranno . Non vi perdete di animo nelle vostre cadute, e imperfezioni; ma ammirate le perfezioni di dio, abbiate un gran desiderio di unirvi a Gesù sacramentato, e state alla sua presenza con amore ardente, rispetto sommo, e amor filiale. Non ammettete altra memoria , che della grandezza, e maestà di dio. Hoc fac, er vives , insegnamenti sì nobili teneva impressi nel cuore la nostra serva di Dio, stimando di tributare un sincero omaggio a quegli angelici messaggeri, i quali per alto consiglio gli pronunziarono».

Ne parla infine a  Pag. 186:

«invoco la protezione de' miei santi fondatori, e di s. Giuseppe, s. Ignazio, e tutti i miei santi avvocati, e gli santi angioli, particolarmente i sette , che stanno avanti al trono di dio, il mio santo angelo custode, quello della carica, e quello della parrocchia, ove fui battezzata, acciò tutti mi assistano, ed aiutino»





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Ritratto di RAFFAELE PELLIZZARI

molto interessante