LA SERVA DI DIO MARIA DOMENICA BARBAGLI (1812 – 1859)
Carmine Alvino
LA SERVA DI DIO MARIA DOMENICA BARBAGLI (1812 – 1859) DETTA DOMENICHINA?
- Il P. Giovanni E. Bini, ha curato la redazione della vita di questa Serva di Dio.
- Il di 6 aprile del 1859 si è infatti spenta in Monte San Savino, diocesi di Arezzo, suor Domenica Barbagli, conosciuta sotto il nome di Domenichina.
- Dei 46 anni che ella visse, trentatré li passò in fondo di un letto, ove ebbe a soffrire le più atroci infermità, e a sostenere ogni sorta di tribolazioni di animo, di desolazioni di spirto e di tentazioni e vessazioni diaboliche.
- In questa così dura condizione di vita, essa si mostrò sempre serena e lieta nei suoi patimenti, pia e devota, e così edificante nell’esercizio delle cristiane virtù che quanti la conobbero ne magnificarono la santità, e posero nella suo preghiere una fiducia illimitata.
- La sua morte fu universalmente compianta, e la sua memoria spravvisse non solo nella sua terra natale, ma molto più largamente nelle città e nelle borgate vicine.
- E ben era degno che si tessesse una storia della sua vita, la quale riuscisse a conservare la memoria di virtù così straordinarie, e ad appagare la pia curiosità delle tante persone che desideravano aver contezza particolareggiata della Domenichina.
- Il teologo Bini l’ha scritta con accorta diligenza, cercando d'informarsi di ciascun fatto dai più autorevoli testimoni, e annotando ogni cosa con fedele esattezza.
CONFIDENTE SPIRITUALE DI PIO IX
- Papa Pio IX (al secolo Giovanni Maria Battista Pietro Pellegrino Isidoro Mastai Ferretti; Senigallia, 13 maggio 1792 – Roma, 7 febbraio 1878) è stato il 255º vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica dal 1846 al 1878 e 163º e ultimo sovrano dello Stato Pontificio dal 1846 al 1870.
- Il suo pontificato, di 31 anni, 7 mesi e 23 giorni, rimane uno dei più lunghi della storia della Chiesa cattolica. Fu terziario francescano ed è stato proclamato beato nel 2000.
- Dall'analisi della sua biografia risulta che grande apprezzamento agli occhi del Papa aveva prodotto la vita di questa Serva di Dio !
- Sapeva egli molto bene di qual tempra fosse lo spirito della Domenichina, non tanto per le relazioni che gliene facevano alcuni suoi familiari, quanto ancheper alcune illustrazioni risguardanti l'augusta sua persona, che la Domenichina gli aveva comunicato per lettera, dietro l'espresso comando dell'Angelo suo custode: illustrazioni riportate tutte dal Biografo!
CONFIDENTE DEL TEOLOGO DELL’IMMACOLATA RAIMONDO MARTINEZ
- L'anno 1849 il sommo pontefice Pio IX ansioso di dichiarare finalmente col suo infallibile oracolo come dogma di fede l'immacolata Concezione di Maria SS aveva comandato che si facessero in tutta la Chiesa speciali preghiere per implorare la grazia del lo Spirito Santo sopra questa decisione.
- Secondo la fonte biografica del padre Bini vi era un tale teologo, Raimondo Martinez già cantore della Città di Tarragona in Spagna ed allora canonico penitenziere di Narni, che stava stampando un' opera col titolo « DE NATURA ET GRATIA ADMIRABILIS ET PURISSIMAE CONCEPTIONIS B. V. MARIAE ».
- Costui, sentendosi bisognoso di lumi celesti per condurre a termine un lavoro così spinoso ed anche per ribattere certe difficoltà che gli venivano fatte da alcuni troppo pusillanimi e avversi al dogma, sull'opportunità e convenienza di questa straordinaria definizione, si rivolse alla nostra Domenichina di cui, com'egli dice « formato avevo una ottima opinione. »
VEDE I SETTE ANGELI SCORTARE PIO IX DURANTE LA SUA FUGA
- Scoppiata la rivoluzione la mattina del 15 novembre 1848, giorno di riapertura del Parlamento, Pellegrino Rossi, ministro di Polizia (la carica di presidente del Consiglio era formalmente riservata al cardinale Segretario di Stato) e ministro delle Finanze ad interim; fu accoltellato sulle scale del Palazzo della Cancelleria; il suo assassinio fu l'inizio della serie di eventi che portarono alla proclamazione della Repubblica Romana.
- Successive indagini hanno messo in evidenza che la morte di Rossi sarebbe stata decisa dalla Carboneria romana, probabilmente spaventata da un possibile successo della sua politica, ed eseguita da Luigi Brunetti, uno dei figli di Angelo Brunetti detto Ciceruacchio.
- A seguito dell'assassinio del Rossi, i rivoluzionari, guidati da Ciceruacchio, pretesero di dettare condizioni per la formazione del nuovo governo.
- Pio IX, non volendo scendere a patti con essi, ma avendo capito che un'azione repressiva avrebbe potuto innescare una guerra civile, decise di lasciare Roma.
- Il 24 novembre 1848 Papa Pio IX era stato costretto a fuggire da Roma nottetempo, travestito da prete, per rifugiarsi a Gaeta, già territorio borbonico.
- Il 4 settembre 1849, su invito del re Ferdinando II, il Papa Pio IX trasferisce nella Reggia di Portici a bordo della nave a vapore “Tancredi”: era la prima volta che un Papa viaggiava su un bastimento a vapore.
- A Gaeta, come ci racconta Bartolo Longo, nel libro «S. MICHELE ARCANGELO E GLI ALTRI SANTI SPIRITI ASSISTENTI AL TRONO DI MARIA» il Re Ferdinando II, dopo che accolse Pio IX esule da Roma, fece dipingere dal Bonito la gran tela rappresentante l’Immacolata, ai cui piedi fanno corona i Santi Sette Spiriti Assistenti al Trono di Dio. Ciascuno ha un simbolo speciale esprimente il proprio ministero.
[Bartolo Longo riporta la clamorosa circostanza, rimasta perlopiù sconosciuta]
A GAETA NON SANNO DI CHI E' IL DIPINTO. ECCO LA DESCRIZIONE !!!
https://www.cattedralegaeta.it/pala-daltare-madonna-con-il-bambino/#comm...
DUOMO DI GAETA - PALA D’ALTARE: MADONNA CON IL BAMBINO (- Il patrimonio artistico di Gaeta offre spesso delle sorprese. Oggi poniamo l’attenzione su un dipinto che da oltre un anno è a pala d’altare: la Madonna con il Bambino tra otto angeli (putti alati) e, al di sotto, i Sette Arcangeli.Ma facciamo un passo indietro, torniamo al 1756, quando Girolamo Gattola redige le Memorie Istoriche e descrive la chiesa di S. Michele Arcangelo alle pendici di monte Orlando: nel manoscritto si indica a pala d’altare una tavola con “San Michele corteggiato da molti angeli” che sia la Madonna di cui sopra non possiamo provarlo, ma sta di fatto che con la soppressione del monastero benedettino (15/12/1788) la tavola passa nella sacrestia del Capitolo Cattedrale. ???!
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Nell’occasione della fuga di Pio IX Domenica Barbagli vede i Sette Angeli, scortare il Santo Padre verso la salvezza: «…E quando il supremo gerarca Pio IX nel 24 novembre 1848 fu costretto a fuggire dalla santa città, nel momento stesso della dolorosa partenza la Domenichina ne diede avviso al suo confessore l'arciprete Ciriegi e gli notò la circostanza speciale di aver veduto in visione sette angeli che precedevano il cocchio del santo Padre durante la fuga»[ pag. 212].
I SETTE SPIRITI DURANTE LA PROCLAMAZIONE DEL DOGMA DI PIO IX
- L'8 dicembre 1854 proclamò il dogma dell'Immacolata concezione con la bolla Ineffabilis Deus, tradotta in 400 lingue e dialetti.
- Secondo il teologo illuminato Francesco de Mayron, Sette Angeli splendenti si trovano sotto il Trono di Maria. Lo stesso Gabriele , rivelò a frate Amadeo, e prima di lui a Santo Vescovo Gerardo da Potenza che ci sono Sette angeli in venerazione perpetua del Trono di Maria.
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Ora, quando Pio IX proclamò il dogma dell’immacolata, così dunque li vide Domenichina: « La mattina dell'8 dicembre 1854 mentre Pio IX fra il plauso di tutto l'orbe cattolico pronunziava la solenne definizione sospirata da tanti secoli « piacque al Signore, com'ella scrive, di comunicare alla povera anima mia un saggio della festa solennissima che si faceva in cielo in unione a quella della terra. Qui però mi mancano le parole a descriverla. Oh! il gran contento e giubilo dei comprensori celesti. Al sol ricordarlo mi balza il cuore in petto per impeto di gioia: gli occhi miei versano lacrime di tenerezza e devozione. Dirò con S. Paolo: né occhio vide, né orecchio udì, né cuore umano provò giammai godimento simile a quello. Vidi Maria SS. in un trono smaltato di brillanti e rubini preziosissimi con intorno i sette spiriti che assistono al soglio di Dio: ed intesi i brillanti rappresentar la purità esimia della Vergine, i rubini l'amore: occhi umani non avrebbero retto a tanto splendore. Ella aveva indosso un vestimento candidissimo simbolo di quella purezza che adornò l' anima di lei dall' Immacolato Concepimento fino al glorioso transito» [pag. 180-181]
FERDINANDO II TENTA PER L'ULTIMA VOLTA LA RIPROPOSIZIONE DELLA CAUSA DEI SETTE ARCANGELI, NEL 1858
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Il Barone de Merville, racconta nel suo testo – Pmeumatologia degli Spiriti - che poi intorno al 1858, il Re Ferdinando II, chiesa nuovamente a Pio IX la sesta causa per la restaurazione del culto dei Sette Arcangeli, a nome di tutto il Popolo delle due Sicilie – tutto si bloccò a causa dei moti rivoluzionari.
Studio, ricerca e conclusioni dell' Avv. Carmine Alvino