FATUEL

Studi, ricerche e traduzioni

Avv. Carmine Alvino


 

ANGELO FATUEL

Sottoposto dell’ Arcangelo Uriele e   Custode del Ven. Giovan Vincenzo Ferreri  o Ferrero di Palermo

 

  • Diversi nomi d’Angeli, tra cui quello del suo Santo custode, furono rivelati al Servo di Dio Giovan Vincenzo Ferreri , nobile di Palermo e uomo semi sconosciuto a più , ma  protagonista di eventi e di miracoli straordinari, molti dei quali avvenuti dopo la sua morte, e di cui abbiamo già tracciato più sopra una breve biografia tratta ricavata dai processi raccolti per la sua beatificazione, nell’anno 1699, sotto il titolo di:  “Vita e virtù del venerabile servo di Dio p.f. Gioan Vincenzo Ferreri nobile palermitano, religioso del terz’ordine di San Francesco”, e fu scritta dal p. F. Domenico Maria Pasini.
  • Qui aggiungiamo soltanto altre circostanze singolari, perché egli ebbe il dono di conoscere il nome del suo Angelo Custode.
  • Un altro giorno infatti, gli comparve innanzi agli occhi un Puttino di dieci anni circa con una faccia d’estrema bellezza, che lo faceva internamente gioire , lucida e risplendente oltre ogni modo , tanto che sembrava scaturire da esso uno splendore simile a quello del Sole,ma più vago, e che non offendeva lo sguardo.
  •  Il Puttino era vestito come di raso rosso, assai fino e prezioso, con certe maniche di sottilissima tela bianca, grandi ed aperte .  Il  Servo di Dio  gli domandò chi fosse, e quello gli disse: “Io sono il tuo Angiolo Custode” , dalle quali parole, Fra Vincenzo fu così confortato che stette due interi anni senza tentazione sensuale. Di esso seppe anche il nome, perché, giunta la mezzanotte udì la voce amica del Signore  che gli disse:  “Intendimi o Giovan Vincenzo, tu sei eletto da Gesù Cristo, quando era in croce e disse Sitio. E sei una colonna di S. chiesa, ed un ornamento di lei per gli meriti della sua Santissima Passione, ed umiliati per ricevere l’Angelo Uriel!”.
  • E seppe dal Signore il nome anche del Angelo suo custode, che si chiamava  Fatuel,  perché questo Santo Angelo, come dall’etimologia ebraica del suo nome, si faceva porta per l’ingresso di più Santi custodi.
  • Egli, infatti, subordinato gerarchicamente a San Uriele, nel cedergli la mano destra, facendo diversi complimenti ed ossequi verso il Quarto Arcangelo, cominciò a recitare una piccola e cerimoniosa orazione proprio nel mentre Giovan Vincenzo Ferreri riceveva S. Uriele, con parole così meravigliose che il servo di Dio non poté non gioirne.