PADRE MARTIN DE ROA (1560 - 1637)

Carmine Alvino

PADRE MARTIN DE ROA ( 1560 1637)

 Martini de Roa Cordubensis

- l'immagine è meramente indicativa (nonvi sono ritratti del teologo)

dotto Gesuita nativo di Cordoba (Spagna), conosceva la lingua greca latina . Rettore dei collegi gesuiti di  Jerez de la Frontera, di Siviglia, Malaga Cordoba e Ecija. Nell’opuscolo denominato : “Benefici che Riceviamo Dal Nostro Angelo Custode” [Beneficios del Sto. Angel de Nuestra Guarda - 1634 ] così parla dei Sette Arcangeli, alla pagina 41 e ss, presentanto uno straordinario Inno loro dedicato (traduzione tratta dalla causa per il riconoscimento dei Sette Angeli, del 1828 innanzi a Leone XII) :

 «…di S. Ludovina , dice il Lippomano nella sua vita, che conosceva , e chiamava molti Angeli, con li propri nomi , e sapeva chiaramente , che persone custodivano. Ora di tre soli abbiamo certa notitia dalle sagre lettere , che ce gli hanno dati a conoscere. S. Michele, S.Gabriele, S. Raffaele . Benchè nel libro quarto di Esdra si nomini anche Uriele: che , quantunque quella non sia scrittura Canonica ; ha molta autorità e questo nome è ricevuto da molti Santi e Padri della Chiesa. Si trovino alcuni nomi in alcuni libri, che trattano delli Sette Angeli celebrati nella sagra Scrittura con titolo di Principi, che assistono sempre al loro Signore , con modo superiore agli altri, pendenti da gli aspetti di questi , per eseguire nel governo spirituale , e corporale di questo mondo, la Diuina volontà . Tutti e totalmente impiegati in bene & utile nostro: poichè , quando con le loro persone non, assistono alla nostra guardia, come alle volte sogliono fare , e l'hanno fatto li tre nominati di soprai aiutano, & accompagnano eglino quei del suo Principato , e gli altri, che hanno cura di noi, con la sua luce i col suo favore , e con li suoi ministeri. Così Clemente Alessandrino li chiama Principi primogeniti  degli Angeli di gran potenza, e sapienza: per mezzo de' quali governa Iddio gli huomini : de'quali come di grandi del suo Regno, e più favoriti suoi, si serve per l' vniuersal dispositione , e provvedimento delle sue Creature….. Così ancora , se bene tutti gli Angeli, come Cortigiani della Casa di Dio assistono alla sua presenza ; li sette principalmente si trovano in quella , come più alla mano del suo servitio, nel provedimento delle cose humane . Li loro nomi dicono , che sono Michele, Gabriele , Raffaele , Uriele, Sealtiele , Iehudiele , Baraquiele. Li loro significati sono: del primo Chi come Dio ; del secondo Fortezza di Dio: del terzo Medicina di Dio: del quarto Lume  o incendio di Dio, del quinto Petitione a Dio: del sesto Confessione o lode di Dio, del settimo Benedizione di Dio. Li titoli, che sono loro dati, sono: a S. Michele Vincitore : a S. Gabriele Ambasciatore: a S. Raffaele Medico: ad Vriele forte Difensore , o compagno: a Sealtiele Oratore , o Interceffore: a Iehudiele Rimuneratore : a Baraquìele l'Aiutante . I loro offiti, e Ministeri si dicono in un Hinno Latino, che va impresso in alcuni libretti pure Latini, che in  lingua Italiana si può così trasportare

Hinno

Delli Sette Angeli Principali.

Il Re Sovrano, e la Celeste Corte, / Visto, ch'il Gran Ribelle/ Regnar volea le Stelle / Date l'armi a Michele / Senza formar querele / Il fulminaro a sempiterna morte . / A te del grand'Iddio Nuntio beato, / Il cui nome è famoso in terra e in Cielo, /A te volgiam le nostre preci, e'l zelo. /Tu, che lo specchio sei dei sommo Amore /Di quell'ardor Celeste, /un riverbero sol stampa nel cuore /Medico tu del Cielo , e Medicina , /Raffaele propitio a i nostri mali , /In questa bassa terra il volo inchina,  /E porgi amica aita . /A questa, ch'ogn' hor fugge,  ombra di Vita /Angelo Iehudiel, deh mentre ch'io /Casso gl'andati error co'l pianto mio,  /La sentenza di morte in me sospendi.  /E tu Sealtiel,ch'il Mondo tutto  /Protettore difendi, L'onnipotente destra intorno stendi / E non sia parte alcuna ,  /Che d'aiuti tuoi resti digiuna.  /Tu, ch'il foco divin nel nome porti,  /Pugna Vriel coll'Infernal Tiranno,  /E s'ei vomita fiamme a nostro danno,  /I torbidi baleni  /Di quegl' haliti osceni  /Dal tuo candido ardor restino absorti.  /E tu Barachiel pegno d'asfetto  /Prendi del nostro petto  /I sospir per incensi ,  /E questi poi dispensi,/ Per sottrar da' castighi il Mondo errante/ La tua man pietosa al gran Tonante.

Questi nomi , & offitii, che in quest'Hinno , e ne' libretti, che ho detto , Vanno impressi, e si aggiungono alli tre primi, non hanno l'autorità , e fondamento , che si richiede, per esser'invocati con quelli: come ne anche molti altri nomi d'Angeli non conosciuti , ne ammessi dalla Chiesa , che in niuna maniera debbono riceuersi. Ma, supposto che in immagini, & in particolari libri . & offitii si veggan li sette sopranominati i pare, che in priuato possiamo servirci di questi nomi novelli , per disferentiar l'uno dall'altro . Della loro eccellenza sopra gli altri Angeli non habbiamo cosa certa, e ferma , che dir'si possa: per tanto lo lasciamo , per quando in Compagnia loro sarà in piacer'al Signore , che li veggiamo : insieme con quello , che de'nostri Santi Angeli di guardia similmente hora ignoriamo.