FRA FELICIANO DI SIVIGLIA

Carmine Alvino

Poco si conosce del  venerabile frate cappuccino Feliciano de Siviglia ( 1657  -  1727) e della sua intensa devozione ai Sette Arcangeli.

Il suo testo più famoso  “Los angelicos principes del Empyreo: quantas, y quales sean sus excelencias : quantos, y quales los beneficios, que nos hazen a que personas se esmeran assistir, y favorecer : mas de que modo los obsequiaremos y obligaremos mucho”, testo di oltre 637 pagine,   pubblicato dal religioso cappuccino, a Madrid nel 1711 , che indica gli Angeli e più specificamente  i Sette Arcangeli come una specie di vice – governatori terrestri, sul modello della Corte Spagnola, e ne descrive i Sette nomi, anche in contrapposizione ai Sette Demoni. 

Secondo l’autore Escardiel Gonzales nell’articolo: « El Arquetipo Iconográfico De Las Jerarquías Angélicas En La Baja Andalucía Del Siglo XVIII»,  Feliciano  Di Siviglia diede grande impulso alla diffusione delle loro immagini grazie a questa opera ( e ad altre), suddivisa in quattro lunghissimi libri. 

L'autore lamenta l'oblio subito dagli angeli in Spagna e nel mondo e, di fronte a questo, invita “i predicatori affinchè esortino la devozione di questi sette angeli, e i religiosi, specie capi dei propri ordini possano far dipinbgere  e possedere immagini di questi sette principi nelle loro  case [...] e tu, lettore cattolico,[…] Che erigerai nella tua patria, o altrove, un loro tempio che servirebbe da sveglia - come a Palermo - a tanti, perché l'hanno dimenticata ”. Insisterà su questo più tardi, dedicando un capitolo all'esercizio del “Avere le loro immagini dipinte per la loro venerazione ”, sia in luoghi pubblici che privati.

Questo è stato uno sforzo che Fray Feliciano non ha trascurato nelle sue missioni, al punto che nessuno è rimasto senza  "coltivare" questa devozione.  L'autore ha calcolato che "a quel punto ci saranno stati più di mezzo milione di devoti"! Tale tenacia sarà corroborata da altre fonti, che ci parlano dell'erezione di pale d'altare nelle missioni.

Sembra che l'esortazione di Fray Feliciano abbia avuto un impatto su alcuni centri andalusi, se non propriamente cappuccini, poi francescani, che adottarono l'incisione delle Gerarchie portandolo alla pittura in modo più completo.

La concentrazione delle tele in quattro città dell'Andalusia occidentale, tra cui tra le attuali province di Siviglia e Cadice: Lebrija, Sanlúcar de Barrameda, Puerto de Santa María e Arcos de las Frontera, indica un focus sul zona da legare all'origine del frate cappuccino, sebbene sia sorprendente che uno sviluppo simile non si è verificato nell'area più vicina alla capitale sivigliana o nell'area di Granada, dove svolgeva principalmente la sua attività.

 La vita di Fray Feliciano di Siviglia trascorse tra Siviglia e Granada, dove morì nel 1727, le fonti evidenziano la sua devozione agli angeli.

La sua venerazione angelica d'acciaio è espressa con veemenza nella lettera che lasciò scritta prima di morire ai suoi fratelli cappuccini: "Santi angeli, miei signori, cari con tutto il cuore e miei amici. Adesso è il momento in cui bisogna vedere quanto vali a favore dei tuoi devoti. Sai bene, che confidando nel tuo patrocinio, non l'ho mai avuto paura dei demoni ”.

Sui Sette Arcangeli scrive pagine significative, nel suo "Gli Angelici Principi del Paradiso". 

Ne parla dapprima a pag. 158 e ss , in modo generale introducendone i nomi.  Essi sono proprio quelli a cui:

  • « ... è affidata la speciale cura e custodia degli uomini mortali e delle cose del mondo, e di cui la Scrittura fa larga menzione; coloro ai quali è come subordinata l'infinità degli Angeli, e che assistono per la custodia, ed il  governo del mondo  assieme a quelli  degli uomini  e per mezzo dei quali gli stessi Angeli sono illuminati e istruiti per quel che riguarda il loro officio di custodi e per le cose di grande importanza per gli uomini , giungendo molto spesso dal Cielo.  I quali sette Principi hanno una speciale cura del mondo per difenderlo dai Sette Vizi capitali  esortando gli uomini  alle virtù opposte, opponendole alle tentazioni, allontanando via le brutte occasioni, facendo si che con fatica, proseguiamo nelle virtù.   Vi è grande devozione di questi sette Angeli Principi in Sicilia, a Napoli, a Venezia, a Roma ed in altre città d'Italia, dove, come dice padre Alapide le loro immagini sono molto venerate  e per mezzo delle quali sono state sperimentate grandi grazie,  per cui dice questo  dottore, conviene che tutti con particolare e continuo culto venerino, glorifichino e invochino i sette Principi Angelici, e facciano si che  per ricordarli  si dipingano le loro immagini sacre. Essi si chiamano: il primo Michele, che vuol dire: Chi è come Dio? Il secondo Gabriele, che si interpreta: Forza di Dio. Il terzo Raffaele che significa: Medicina di Dio, Il quarto Vriele  che è lo stesso di Luce di Dio. Il quinto Seatiele, che vuol dire: Preghiera di Dio. Il sesto Jehudiele, che si interpreta: Lode di Dio. E il settimo Barachiel, che significa: Benedizione di Dio».

Ne parla infine a pag. 231:

  • « I nomi di questi Principi Supremi sono , secondo quello che dicono importantissimi autori e quello che fu rivelato dal Cielo al Beato Amadeo : Michele, Gabriele, Raffaele, Uriele, Sealtiele, Geudiele e Barachiele. Essi possiedono questi nomi non perchè ne abbiano realmente bisogno, ma per dimostrare i compiti che gli sono affidati: Michael significa: "chi è come Dio?" perché con quelle parole ha combattuto in Cielo contro il superbo Lucifero, difendendo l'onore di Dio, e in terra combatte, difendendo gli uomini. Gabriele significa: Forza di Dio; perché a Daniele, alla Beata Vergine e ad altri, e di tanto in tanto, annunziava cose sulla potenza di Dio. Raffaele significa: Medicina di Dio; perché a Tobia ha curato la cecità, e ora qui ne guarisce altri. Vriele  significa: Luce e Fuoco di Dio  perchè illumina gli uomini e li infiamma  alla conoscenza e all'amore di Dio. Sealtiele significa: Preghiera di Dio; perché per gli uomini prega fervidamente e li eccita a pregare. Jehudiele significa: Confessione e lode di Dio; perchè  motivo del suo particolare ufficio esorta gli uomini alla confessione e alla lode di Dio. Barachiele significa: Benedizione di Dio; per via della sua particolare sollecitudine con cui procura i benefici da Dio, e ci spinge a ringraziarlo per loro. Tutto ciò lo fanno con imponderabile diligenza: sia  da loro stessi, che attaverso il resto degli Angeli, come i loro  più importanti Principi. Sono moltissimi e importantissimi gli autori che scrivono di questi Sette Pontentissimi Principi come  i  Principali degli Angeli, parlando dei continui benefici che ricevono da loro tutti i mortali sia direttamente che per ordine dei medesimi attraverso gli altri Angeli . Sono molte le immagini e celebri  i templi di questi Sette Principi nella Cristianità . Sono molti gli indemoniati che sono stati liberati dal diavolo grazie all'invocazione di questi potentissimi Principi . Sono ancora molti, i Regni, le città e le Persone, in cui brilla con grande merito la memoria  e la devozione di questi famosi  Principi  . Questi Sette Principi , come i più illustri del Celeste Paradiso, assistono maggiormente al Trono della Gran Regina degli Angeli , prontissimi ad eseguire gli ordini di questa Gran Signora, per grande onore della sua nobiltà. Ed è per questo motivo che si promuove in tutti i fedeli una speciale devozione e il culto di questi nobilissimi , disponendo il Cielo, per mezzo di tanti prodigi e rivelazioni, che a Roma si dedicassero loro le Terme , e con pompa solenne e privilegi, un Tempio consacrato a questi Sette Angeli  e alla loro celestiale Regina, ed infine mediante queste Sette Principi più eccellenti della Corte Celeste e più vicini al Trono imperiale della Santissima Trinità, e più familiari ad essa, si implorò da San Giovanni, il loro particolare favore  e patrocinio...» .

Infine conclude con questa intensa preghiera: 

  • «Dio mio! Dice il Padre Cornelio, come conviene che si faccia lo stesso nel Regno di Spagna, ovvero che i Superiori, i Predicatori e i Confessori sollecitino la devozione di questi angeli fedeli; Che i Padri di Famiglia  li facciano dipingere, e abbiano nelle loro case le immagini di questi sette Principi, e ordinino che i loro domestici li onorino e li invochino; e li amono con veglia particolare e frequente. E quanto cambiamento ti condurrebbe , o Lettore Cattolico, ciò che leggi, o senti leggere, affinché questo dono di questi sacri Principi sia più stabilito, tu erigerai nella tua patria, o altrove (se avrai la possibilità di farlo, o almeno con la tua richiesta) il loro Tempio, che servirebbe da sveglia (come a Palermo) a tanti, che li hanno dimenticati!»