I SISTEMI MISTICI DEGLI ANGELI e la nuova gerarchia celeste

- Principali testi di riferimento - Arcangelologia n. 3 e 4 (Edizioni Segno) 


GLI ANGELI SI SONO AGGREGATI  INTORNO A  5  PRINCIPALI  MISTICISMI  SPIRITUALI  ?

 Cari amici ...

  • Tra i vari presupposti teorici dello studio dell'Arcangelologia, vi è anche un approccio ricostruttivo sulle gerarchie angeliche, da strutturare intorno ad un sostrato teorico diverso da quello sino ad oggi propagandato. Ci siamo infatti resi subito conto che  in tema di Santi Angeli,  sarebbe stato necessario ripartire da zero e mettere da parte il testo di pseudo – Dionigi, una volta e per tutte.
  • Troppi errori erano stati rilevati in quella sistemazione, a lungo ritenuta la «base devozionale di qualsiasi opera di angelologia cattolica» e benchè vi siano in essa anche parti positive (soprattutto quelle, men che rare,  che si rifanno effettivamente alle tradizioni ebraiche), la struttura dell’opera, in gran parte lacunosa e contraddittoria ha prodotto nei secoli una deriva esegetica volta all’abbassamento e alla degradazione dei Santi Arcangeli tale da determinare uno sviamento teologico, devozionale e liturgico, che non può essere più condiviso e che ci costringe, per adesso, al suo completo accantonamento.  
  • Sappia il nostro carissimo lettore infatti, che prendendo il Testo Sacro per le mani, in nessuna parte di questo si dice che: i cori Angelici sono proprio nove; gli stessi nove cori sono divisi in 3 Gerarchie; e men che mai che gli Arcangeli sono ritenuti Spiriti di basso livello. Al contrario essi sono sempre chiamati nella Bibbia o Primi Principi o Sette Angeli della Presenza (ciò è corroborato anche dalla letteratura apocrifa)!
  • Tale degradazione mistica è dunque il frutto di un ripensamento poco condivisibile e assolutamente inatteso della classificazione delle intelligenze celesti, attuato per togliere dalla figura del divino tutto ciò che poteva indurre a pretese e assolutamente improbabili confusioni. 
  • Nella Bibbia, tuttavia è vero che si attribuiscono agli Angeli alcuni appellativi che corrisponderebbero a particolari funzioni dagli stessi ricoperti a seconda degli offici loro attribuiti.  Così nella Genesi si fa menzione dei Cherubini: «Scacciò l’uomo e pose ad oriente del giardino di Eden i cherubini e la fiamma della spada folgorante, per custodire la via dell’albero della vita» [Gn 3,24]. Ugualmente si legge nell’Esodo: «Io ti darò  convegno appunto in quel luogo: parlerò con te da sopra il propriziatorio, in mezzo ai due cherubini che saranno sull’arca della Testimonianza» [Es. 25,22]. Il termine Cherubino è utilizzato anche in Ez 10,1-20. Il profeta Isaia parla di Serafini quando descrive il Volto del Signore, nel modo che segue: «Attorno a lui stavano dei serafini, ognuno aveva sei ali, con due si copriva la faccia, con due si copriva i piedi e con due volava…» [Is 6,2 - 6].  Altri nomi di Angeli ricorrono nelle lettere di San Paolo, agli Efesini, ai Colossesi e ai Tessalonicesi, ove si parla di altre categorie angeliche: Principati, Potestà, Dominazioni, Virtù, Troni, Arcangeli.  I Padri della Chiesa hanno ritenuto che questi diversi termini potessero simboleggiare diverse funzioni tra gli Angeli. Origene oltre ad affermare la esistenza di una Gerarchia tra gli Angeli, la faceva derivare da diversità di funzione e di meriti. Metodio, e dopo di lui molti altri, facevano derivare tale Gerarchia da una diversità metafisica di costituzione naturale degli Angeli. S. Cirillo Gerosolimitano faceva menzione di: Angeli, Arcangeli, Troni e Dominazioni. S. Gregorio Nazianzieno faceva menzione di: Angeli, Arcangeli, Virtù, Dominazioni, Principati, Potestà, Troni, Cherubini, Serafini.  Di Arcangeli , Virtù, Dominazioni, Troni, Principati, Potestà, Cherubini, Serafini parlava anche San Giovanni Crisostomo.  Come si vede, non era chiara né l’enumerazione, nè il ruolo dei vari ordini.   Nel IV° , V° o addirittura VI°  secolo d.c. tuttavia, un autore, per molto tempo creduto il vero  discepolo di San Paolo convertito al cristianesimo, conosciuto nei secoli come lo « pseudo – Dionigi» , sistemò all’interno di un suo scritto – Le Gerarchie Celesti - tutte le intelligenze angeliche in 9 Cori, raggruppandoli a loro volta,  in 3 Gerarchie: Serafini Cherubini e Troni (1a Gerarchia), Dominazioni, Virtù Potestà (2a Gerarchia), Principati, Arcangeli e Angeli (3a Gerarchia). Questa sistemazione costituisce ancora adesso la base della Angelologia classica, ma nel corso dei secoli questo sistema, ritenuto quasi di fede, ha subito grossi scossoni.
  • A ben vedere, infatti, all’interprete che si accosti alla lettura dell’opera dionisiaca non potrà sfuggire una evidente aporia, relegata proprio alla fine della Gerarchia Celeste, ove pseudo - Dionigi, fingendo di essere interpellato sulla completezza del suo sistema, dal suo giovane interlocutore, gli risponde inaspettatamente in questo modo:   «se tu mi obietti, o Timoteo, che io non ho fatto menzione di tutte le virtù, funzioni e immagini che la Scrittura attribuisce agli Angeli, io risponderò confessandoti il vero, che cioè in certi casi avrei avuto bisogno di una scienza che non perché di questo mondo, e di un iniziatore e di una guida; e ti dirò anche come certe spiegazioni che io ometto siano implicitamente racchiuse in ciò che ho spiegato. Così ho voluto nel tempo stesso  serbare in questi discorsi una giusta misura ed onorare con il mio silenzio le sante profondità che io non posso scandagliare». Dunque egli tradisce inevitabilmente la circostanza che molte delle angeliche Virtù e dei loro interventi ed immagini, sono avvolti nell’arcano, che egli appositamente lascia in un venerando silenzio. Peraltro già nel capitolo VI°, rubricato -  Come le nature celesti si dividono in tre ordini principali -  pseudo - Dionigi confessava candidamente quanto segue: «Qual’ il numero, quali sono i poteri dei diversi ordini che formano gli spiriti celesti? Com’ perché iniziata ciascuna gerarchia ai secreti divini?  Ciò non perché conosciuto esattamente se non da Colui che perché l’adorabile principio della loro perfezione (..). Perciò noi non vogliamo affermare nulla di nostro capo, ma bensì esporre, secondo le nostre forze, ciò che i dottori hanno visto per mezzo di una santa intuizione e ciò che hanno insegnato riguardo agli spiriti beati», ammettendo dunque  che  la predetta opera non potesse  essere nient’altro che un «sublime compendio» di quelle che erano, al momento della sua redazione , le tesi riguardanti le strutturazioni interne degli Angeli conosciute all’epoca. La posizione intellettuale di Dionigi su questo punto è chiara nell’ ammettere “la natura essenzialmente umana della sua  proposta sistematico – interpretativa”.  Difatti, non si trova mai nelle Scritture né un passo dove parlando dei Cori degli Angeli si adoperi il numero nove, nè parimenti un passo dove, presentando ai fedeli  i Cori degli Angeli, si riportino di seguito tutti e nove.  Pertanto  è  di fede che tra gli Angeli vi sia distinzione di Cori, ma non è di fede che questa distinzione debba esser novenaria.  Siamo dunque di fronte ad una situazione paradossale, cioè che, nei secoli, la certezza del Testo Sacro sia stata accantonata a vantaggio di costruzioni basate su scritti extra – biblici.  Mentre infatti è pubblicamente tollerata la dottrina dei nove Cori degli Angeli ed ancor oggi predicata da tutti i sacerdoti indistintamente, viene nascosto ai fedeli il gruppo dei Sette Assistenti di Tb 12,15 chiaramente presenti nel Testo Sacro, e per giunta in più luoghi, ma assenti nella Celeste Gerarchia di pseudo - Dionigi.  Le motivazioni che generano questo nascondimento non hanno ragione di esistere. I termini utilizzati da Dionigi: Potestà, Virtù e Principati, non corrispondono infatti all’idea originaria greca di Exousiai (o Exiusiai), Dynameis e Arcai (o Archai) , i quali possono essere tradotti in modi diversi, a seconda dell’autore e del periodo storico. Già sulla scorta di tale assunto, l’aver voluto gerarchizzare questi «termini» utilizzando la lingua italiana o latina (termini per questo  inevitabilmente «incerti» perché frutto di traduzioni non sempre attendibili dal greco o dall’ebraico), costituisce una evidente falsificazione del significato etimologico originario, in assenza soprattutto di una rivelazione diretta di Nostro Signore Gesù Cristo sul punto.  Inoltre, i vari autori non si sono accorti che, tali termini, sono usati nel Testo Sacro anche per indicare l’intero gruppo degli Angeli! Così le Sante intelligenze sono chiamate tutte  - Virtù – in Giosuè 5,14, ovvero tutte – Dominazioni -  in Giuda 1,6, ovvero ancora tutte - Potestà o Potenze Celesti - nei Vangeli e nell’epistolario Paolino.
  • Insomma, nei secoli si è  contestata la certezza del Sacro Testo con riguardo ai “Sette innanzi a Dio”, cercando di trovare una chiave analogica in una rivelazione pubblica, chiara ed evidente, ed invece, con riguardo ai nomi incerti dei Cori angelici, nei luoghi in cui tale analogia effettivamente sussisteva, si è stranamente preferito sottacerla e insistere per una identificazione specifica: davvero sconcertante!
  • La dottrina di pseudo - Dionigi ha dunque generato una cruenta frattura tra i sostenitori dei nove Cori e i sostenitori dei Sette Angeli. I sostenitori della teoria classica degli Angeli, cioè di pseudo – Dionigi e di S. Tommaso (che ritenne tale opera a guisa di scrittura ispirata), preferirono abbandonare il terreno sicuro del Testo Sacro a vantaggio dell’insicurezza generata dalla speculazione dottrinaria, in gran parte incerta,  fino ad allora prodottasi in seno alla compagine ecclesiastica. Sempre i sostenitori della classificazione dionisiaco - tomistica, affermavano che la posizione  degli Arcangeli, fosse relegata nel secondo Coro – il penultimo -  della Gerarchia più bassa degli Angeli (c.d. Teoria di Abbassamento di cui abbiamo parlato nel nostro precedenti teorie).  Per tali ragioni e in estrema sintesi, essi collocarono San Michele e conseguentemente, San Gabriele e San Raffaele, in questo Coro, così come voleva il Celebre autore ellenico, e per evitare ogni altro problema eliminarono addirittura Uriele.  Cosa convinse i teologi ad attribuire al termine Arcangelo una valenza così bassa all’interno del generale panorama delle fonti, non è ancora chiaro e costituisce forse uno dei più grandi enigmi della Chiesa Cattolica, visto il sentimento contrario che al riguardo promana dalla Rivelazione Scritta.
  • L’opera « De Coelesti Hierarchia »  dello pseudo – Dionigi stravolgeva dunque l’assetto delle fonti, abbassando abusivamente gli Arcangeli dal vertice celeste in cui si trovavano al «penultimo grado spirituale», sopra i semplici «custodi d’anime»  [un po come, ci passi il  lettore il paragone un po peregrino,  immaginando di far vincere il campionato di serie A alla Juventus dal basso del penultimo posto in classifica!]. 
  • L’equivoco di fondo fu quello di «presentare come apodittica una teoria, per giunta proveniente da un impostore, di natura esclusivamente privata» che però veniva assunta dagli espositori, come sacra scrittura ispirata,  senza alcun controllo o analisi critica preventiva. La reiterazione colpevole di concetti così ivi determinati, ha generato non solo gravi equivoci, con impossibilità  di comprendere intere parti del Testo Sacro, come l’ Apocalisse di San Giovanni, ma anche una serie di misconoscimenti e errori anche nei veggenti successivi, i quali hanno adottato questo schema logico finendo per sostenere di aver veduto in estasi Cori mai esistiti e/o chiamando Virtù le Dynameis (in greco forze); Principati gli Arcai (in greco origini o modelli); Potestà le Exousiai (in greco autorità), e così via. Per tali ragioni, abbiamo deciso di ripartire direttamente dal Testo Sacro, evitando inutili e dannose speculazioni che in questi secoli hanno reiterato errori e equivoci, onde indagare quali effettivamente siano i Cori degli Angeli, quali i loro ruoli e i loro ministeri celesti. Dall’indagine è emersa una strutturazione gerarchia delle celesti intelligenze che invece di basarsi su una tripartizione convenzionale in 3 Gerarchie a loro volta divise in 3 Cori ciascuna, ripartizione assente dalla Bibbia, pare verosimilmente ordinarsi più congruentemente e organicamente intorno a quelle esperienze religiose, vetero e neo testamentarie, che abbiamo voluto chiamare «MISTICISMI» ovvero:  sistemi e modelli spirituali che, attraverso l’esperienza ultrasensibile e soprannaturale del veggente, mettevano in comunicazione l’umanità con il divino mediante la manifestazione sensibile ed esperienziale di creature spirituali intermedie (Angeli particolari) che si rivelavano e appalesavano attraverso l’adozione di simbologie e forme differenti a seconda del livello gerarchico raggiunto, del grado di intima unione con il divino, e/o comunque sussistendo la permissione del Creatore.
  • Questi slanci ascetici costituivano nella Bibbia, oltre ad importantissimi strumenti di propalazione della verità divina,  anche «modelli di aggregazione degli Angeli»,  facilmente individuabili in non troppo rari momenti decisivi della salvezza del popolo ebreo.  Questi diversi « nuclei di associazione di Spiriti celesti », sorti in base  a sistemi mistico -  devozionali e allegorici, in cui determinate intelligenze angelice si strutturavano intorno ad una visione specifica e conseguente manifestazione della realtà divina generalmente condivise nella Tanakh, costituiscono, a nostro avviso,  la reale base della strutturazione gerarchica degli Angeli, sulla scorta del sacro resoconto che via via il profeta di turno appalesava all’interprete, mediante l’adozione di modelli descrittivi , simbolici e figurativi, condivisibili e comprensibili per la mente umana. Ciò a dire che, seppur gli Angeli nella divina esistenza, sono puri spiriti, per far comprendere sia  la loro presenza reale che il loro grado di preminenza, si mostravano all’uomo, promuovendo una visione in cui si trovassero tutti a simbolizzare un determinato grado gerarchico, a seconda del dono più o meno elevato che volevano veicolare all’uomo.
  • Gli Angeli, così aggregati mediante queste visioni,  si dividevano e organizzavano in base alla posizione assunta in relazione alla divinità e al loro relazionarsi con Essa; e questo è, d’altra parte, l’unico motivo ontologico di uno strutturarsi delle intelligenze angeliche in Cori, altrimenti raggruppate secondo canoni ermeneutici incomprensibili e falsificati. Nel nostro terzo testo di Arcangelologia, allo stato attuale della nostra ricerca sempre in via di sviluppo,  abbiamo individuato  «4 SISTEMI MISTICI PRINCIPALI».
  • Essi sono:

 

  • IL MISTICISMO DEL VOLTO - PANIM - פָּנִים -‎ pânı̂ym  - O DEL PROFETA ISAIA che fa riferimento a Spiriti Celesti che circondano il Volto di Dio (in ebraico Panim),  dotati delle più eccelse prerogative. Essi sono chiamati Serafini, contraddistinti da 6 ali che bruciano a contatto della divina presenza.
  • IL MISTICISMO DEL CARRO  - מרכבה - merkavah - O DEL PROFETA EZECHIELE che si riferisce agli elementi o pezzi sacri che compongono il c.d. Carro di Dio; formati dagli Hayot o Sante Creature, ovvero dai Cherubini di 4 ali e dagli Ofannini, le ruote mistiche.
  • IL MISTICISMO DEL REGNO  - מַלכּוּת -‎ malkûth -  O DELL’APOSTOLO PAOLO che tratta di spiriti di governo dei popoli e dunque del mondo sensibile e non ultrasensibile, i quali sono inferiori ai precedenti Spiriti, perché posti al di sotto del Carro, pur godendo di grande potenza: tra di loro vi sono i c.d. Sarim o Malackim Malkut (in greco Arcontes) ,  le c.d.  Dominazioni (Kyriotetes), che comandano su veri e propri eserciti o forze armate angeliche.
  • IL MISTICISMO DELL’ UOMO - אִישׁ ‎ -‘ı̂ysh  - o DEL LIBRO DI GIOBBE : che tratta di semplici Angeli custodi d’anime singole, i quali hanno come compito quello di intercedere per il loro protetto

Accanto a questi misticismi, ci è parso successivamente individuare anche:

  • IL MISTICISMO DEL TRONO o DI SAN GIOVANNI EVANGELISTA - vero e proprio MISTICISMO DEI MISTICISMI - che crediamo possa essere affrontato alla luce di quanto da noi prima dichiarato nei tre  volumi che precedono.  In essi avevamo individuato infatti «4 Misticismi Principali» con riferimento alla propagazione della conoscenza e dell’ ontologia sugli Angeli :  1) Il Misticismo dell’uomo  ; 2) Il Mistiscimo del Regno ; 3) Il Misticismo del Carro  , ‎ 4) Il Misticismo del Volto  .   Mancava dunque un ultimo Misticismo, dove la scrutazione soprannaturale del profeta si spingesse talmente in alto, da giungere alla vetta massima  in cui sguardo mortale può arrivare, in cui tutte le precedenti categorie metafisiche trovassero attuazione e completamento, ma in una nuova forma o veste:
  1. Trova infatti  compimento il MISTICISMO DELL’UOMO, perché l’uomo – Dio, cioè il Cristo,  è amato e glorificato in Cielo dai suoi Angeli e dai suoi Santi;
  2. Trova compimento il MISTICISMO DEL REGNO, perché con la sua Vittoria finale, il Regno di Dio, scorto da Paolo in estasi e descritto nei suoi epistolari come da venire,  potrà dirsi definitivamente compiuto;
  3. Trova compimento il MISTICISMO DEL CARRO perché i quattro Santi Cherubini di Ezechiele, possono concludere la loro missione salendo in Cielo ed acquisendo così due paia di ali aggiuntive, in modo da portare il Mercabah a livello del Volto e consegnare le sette fiale di aspersione ai Sette Arcangeli;
  4. Trova compimento il MISTICISMO DEL VOLTO, perché, finalmente tutti vedranno in volto Dio, e tutti saranno Serafini della Sua gloria: Angeli e Uomini insieme; compagni alla medesima mensa celeste, cittadini della stessa città dei Cieli e giusti fruitori della divina essenza.
  • Questa diversificazione, riteniamo,  ha il merito anche di far capire quali funzioni svolgano tutti questi Spiriti, sulla scorta di grandi temi devozionali e liturgici, come emersi dal Sacro Testo.  

  • I «Sistemi Mistici» , in cui nella Bibbia si descrive la presenza di determinate categorie di Angeli, non sono però il frutto di una nostra immaginazione, ma costituiscono bensì esperienze condivise e reiterate nei secoli da tutti i dottori, tanto che sono entrati a far parte anche dell’immaginario cristiano.   

  • Traiamo ad esempio i Serafini dal misticismo di Isaia, i Cherubini da quello di  Ezechiele, ecc.

  • Essi, gli Angeli speciali, si presentano con propri «specifici nomi gerarchici» proprio in relazione a singolari estasi o rapimenti, durante i quali, il veggente si sofferma anche a descriverne compiti e collocazioni celesti di questi sublimi Spiriti.

La Gerarchia degli Angeli  nei  «Sistemi Mistici»

  • Dall’esame comparativo e sistematico di tutte le fonti vetero e neo testamentarie, attinte dalle LXX nella loro doppia versione (versioni della Bibbia in greco), e nella TANAKH (versione del Vecchio Testamento in lingua ebraica), nonché delle fonti mistiche, è emerso un quadro gerarchico degli Angeli molto più complesso di quello immaginato dallo pseudo – Dionigi.

La classificazione del presbitero che assunse e forse usurpò  il nome del Santo Ateniese, non tiene minimamente conto dei motivi di propalazione del nome degli Angeli al profeta incaricato di portare le relative rivelazioni divine al popolo di Israele, né tantomeno chiarisce con certezza quali siano i ruoli e/o i compiti dei medesimi; di talchè molte volte riesce difficile distinguere il compito di un Angelo Potestà da un Angelo Virtù, ovvero di un Angelo Dominazione da un Angelo Principato.

  • Risulta del pari inspiegabile, perché il Principato debba trovarsi nell’ultima Gerarchia e invece l’Angelo della Signoria ovvero della Dominazione debba trovarsi nella seconda. Ciò perché, la classificazione compiuta si basa esclusivamente sulla progressione fornita dall’Apostolo Paolo, ma non tiene conto del reale motivo per cui queste categorie di Angeli, volute da Dio, si fossero appalesate agli uomini.
  • Proprio per queste ragioni, abbiamo individuato quattro nuclei principali  di aggregazione di Spiriti, che secondo il nostro convincimento meglio chiariscono il ruolo, la posizione e i compiti di questi vari ordini.

 

LA NOSTRA PROPOSTA DI  GERARCHIA CELESTE

 

PRIMA GERARCHIA:  ANGELI DEL «PANIM» O DEL MISTICISMO DEL VOLTO (2 Cori)

  • SETTE DIVINI ASSISTENTI O PRIMI PRINCIPI (* A loro volta espressione del Misticismo del Trono) :  Sette Serafini o Sette Primi Arcangeli di grado maggiore rispetto agli altri, posti ad imperitura lode dell’Eterno. Essi, seppur dotati di 6 ali simbolizzano nel loro gruppo di 7 Spiriti l’intera divinità (perché il sette è simbolo d’assolutezza). Sono contraddistinti dal potere di massimo Arcontato, ovvero dal comando su tutti i restanti Cori Angelici;  potere questo omologo a quello dell’ Angelo Satan sui propri sottoposti: in quanto anch’egli un Arconte Antico [nel testo sacro in Tb. 12,15, Dn. 10,13, Ap. 1,4, Is. 63,9].
  • ANGELI SERAFINI: dall’ebraico «Saraph» cioè bruciare, avvampare, ardere. Talvolta il Saraf indica anche una creatura, come un serpente velenoso dal colore rosso rame. Al riguardo l ’Angelo Satan veniva chiamato anche «Serpente Antico», non solo perché Arconte, ma proprio per essere un Serafino – Serpente [nel testo sacro in Is. 6,2].

SECONDA GERARCHIA: ANGELI DEL «MERCABAH» O DEL MISTICISMO DEL CARRO (2 Cori)

  • SEMI - GERARCHIA DEI CHERUBINI: 
    •  CHERUBINI HAYOT HAKKADOSH - 4 ALI -  dall’ebraico ‎ «cherub o carab» cioè Angeli puri ovvero più prossimi o vicini a Dio anche nella Sua conoscenza e non solo spazialmente. Essi corrispondono biblicamente alle Sante Creature - Hayot Hakkadosh - dotate di quattro ali e ad altrettanti elementi del Carro di Ezechiele [nel testo sacro in Ez. 10,1].
    • CHERUBINI CUSTODI - 2 ALI - : emersi nel libro della Genesi [Genesi 3,24], hanno in mano la spada sfolgorante, che in ebraico si chiama חֶרֶב ‎ - chereb . Essi prendono il  nome dunque dall'arma che portano.
  •  ANGELI OFANNINI O GALGALIM: dall’ebraico «OPHAN» e dal greco «Trokoi/Gelgel» che significa ruota o cerchio che gira e, per analogia, vortice o turbine. Essi sono stati probabilmente tradotti erroneamente in «Thronoi – Troni». Costituiscono altri elementi del Carro di Ezechiele [nel testo sacro in Ez. 10.13].

TERZA GERARCHIA: ANGELI DEL «MALKUT» O DEL MISTICISMO DEL  REGNO  (4 Cori)

  • MALACKIM o SARIM  MALKUT: dall’ebraico «sar o malack» che significa Angelo o Principe  e da «malkuth» che significa «atto di dominare un territorio». Le Dominazioni/ Kyriotetes o «Principi dei Domini o delle Signorie» sono Angeli superiori, che hanno controllo sui interi regni; anche detti «Angeli delle Nazioni» [nel testo sacro in DAN. 10.13].
  • MALACKIM TSABA’ : da  «tsabà»  che significa «esercito combattente» e che viene tradotto in greco dal termine generico «Dynameis». Essi  sono gli Angeli posti sotto il comando del «Malack Malkut» di un territorio favorevole od ostile ad Israele e/o alle nazioni cristiane e costituiscono le truppe di terra, illuminate ovvero ottenebrate dalla propria Dominazione [nel testo sacro in GS 5,14].
  • EXOUSIAI AEROS : dalla Volgata latina «potestates aëris » le «POTENZE DELL’ARIA» sono gli Angeli posti sotto il Comando del Malack Malkut di un territorio o regno, ovvero direttamente  sotto il comando del Principe di questo mondo, l’Angelo Satan. Costituiscono, se decadute, le truppe aeree dell’esercito, c.d. «demoni dell’aria» [nel testo sacro in EF. 2,1].
  • ARCAI: dall’ebraico  «re‘shıyth» che significa origine o modello, ovvero dalla radice ebraica/primitiva «rô’sh»  che significa “capitano/capo” d’esercito.  Essi, se esistenti realmente,  hanno un ruolo indefinito a metà tra il militare e il metafisico. Potrebbe trattarsi di Angeli capitani/capo, sotto – truppe al comando dei Cori precedenti, probabilmente confusi con gli Arcangeli minori. [nel testo sacro in Gen. 1] 

QUARTA GERARCHIA: ANGELI DELL’ «ISH»  O DEL MISTICISMO DELL’ UOMO  (2 Cori)

  • ARCANGELI MINORI o INFERIORI : se proprio devono esistere, possono essere posizionati qui a proteggere gli uomini importanti, gli eroi o alcuni Santi o Profeti. Sono stati scorti da Santa Francesca Romana, e dalla Ven. Maria Giovanna della Croce ecc.
  • MALACKIM MELIS : semplici ANGELI protettori/custodi d’anime come emerso dal libro di Giobbe, dall’ebraico «malackim luts» ovvero «angeli che intercedono» o letteralmente «mettono bocca» » a favore dei custoditi. [nel testo sacro in Gb. 33,23].

 

PIU' SOTTO, IN PDF, SARANNO INSERITI PROGRESSIVAMENTE GLI ARTICOLI RELATIVI A CIASCUNO DEI DESCRITTI MISTICISMI E POI OPERERA' UNA GERARCHIA FINALE !!!