SAN VITTORINO DA PETOVIO (250 – 303)

Carmine Alvino

SAN VITTORINO DA PETOVIO E I SETTE ARCANGELI

(250 – 303)

Nel ritratto che ne fa il quotidiano Avvenire San Vittorino, celebre esegeta, fu vescovo nell'Alta Pannonia, precisamente presso Poetavium, poi Pettau, odierna Ptuj in Slovenia.

Poche sono le notizie tramandate sul suo conto. I pochi frammenti si devono a casuali riferimenti nelle opere di san Girolamo, Optato di Milevis e Cassiodoro. Da questi emerge che Vittorino, dopo essere stato retore, divenne vescovo di Pettau e scrisse commentari relativi all'Antico e Nuovo Testamento.

Vittorino pare essere morto martire della fede durante la violenta persecuzione scoppiata al termine del regno dell'imperatore Diocleziano, verso l'anno 303.

 Il suo culto sopravvisse ai travagli che nel corso dei secoli colpirono la zona dove esercitò il suo ministero e, per un certo periodo, venne erroneamente indicato come primo vescovo di Poitiers.

È considerato il primo esegeta in lingua latina.

Ci sono giunti soltanto un commento all'Apocalisse di Giovanni (Commentarii in Apocalypsim Ioannis) di carattere marcatamente millenarista, un frammento del trattato Sulla creazione del mondo e un opuscolo Contro tutte le eresie.

Mentre nella prima parte dell'opera di commento, non individua i Sette Arcangeli nel classico capitolo 1, vers. 4, al capitolo 7 , invece ne presenta una chiara affermazione, statuendo: 

«… Mitti etiam de caelo orationes ecclesiae ab angelo et suscipi illas et contra iram effundi et scotomari regnum Antichristi per angelos sanctos in euangelio legimus; ait enim: orate, ne incidatis in temptationem. erit enim angustia magna, qualis non fuit ab origine mundi, et nisi adbreuiasset dominus dies illos, non esset salua omnis caro. hos ergo archangelos magnos septem ad percutiendum regnum Antichristi mittet. Nam et ipse ita dixit: tunc mittet filius hominis nuntios suos et colligent electos eius de quattuor angulis uenti a. finibus caeli usque ad fines eius…».

2. "E vidi un altro angelo che saliva da est, con il sigillo del Dio vivente", parla del profeta Elia, che è il precursore dei tempi dell'Anticristo, per la restaurazione e l'istituzione delle chiese dalla grande e intollerabile persecuzione . Leggiamo che queste cose sono predette nell'apertura dell'Antico e del Nuovo Testamento; poiché Egli dice di Malachia: "Ecco, io invierò il profeta Elia prima che giunga il giorno grande e terribile del Signore, perché converta il cuore dei padri verso i figli e il cuore dei figli verso i padri " [Mal. 3,23-24] .  E a tal fine Egli mostra, come abbiamo detto che il numero di coloro che crederanno, dei Giudei e delle nazioni era una grande moltitudine che nessun uomo poteva contare. Inoltre, leggiamo nel Vangelo che le preghiere della Chiesa sono condotte al cielo da un angelo, e che sono accolte contro l'ira, e che il regno dell'Anticristo è scacciato ed estinto dai santi angeli; poiché Egli dice: "Pregate per non entrare in tentazione, poiché quei giorni saranno una tribolazione, quale non è mai stata dall'inizio della creazione, fatta da Dio, fino al presente, né mai vi sarà. Se il Signore non abbreviasse quei giorni, nessun uomo si salverebbe" [ Mc 13,19] .  Perciò manderà questi sette grandi arcangeli a colpire il regno dell'Anticristo; poiché Egli stesso ha anche detto così: Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria. Egli manderà gli angeli e radunerà i suoi eletti dai quattro venti , da un estremo all'altro dei cieli" [ Mt 24,30-31] .  Inoltre, egli dice in precedenza dal profeta: "sarà la pace: se Assur entrerà nella nostra terra e metterà il piede sul nostro suolo, noi schiereremo contro di lui
sette pastori e otto capi di uomini che governeranno la terra di Assur con la spada " cioè l'Anticristo" nel paese di Nimròd con il suo stesso pugnale " cioè, nella nazione del diavolo, dallo spirito della Chiesa.