IL REVERENDO P. NICCOLO' PIZZOLI (1699-1779)

Carmine Alvino

Il p. Niccolò Pizzoli (1699-1779),  maestro in sacra teologia, e dottore dell'una, e dell'altra legge, canonico della  chiesa di S. Nicola  di Bari    parla diffusamente dei Sette Arcangeli nella sua "Dissertazioni teologiche intorno agli angeli " Salzano e Castaldo, Napoli 1745  , testo importantissimo sulla nascita, caratteristiche e funzioni degli angeli "buoni" e dei demoni. L'autore propone una grandissima dissertazione teologica in cui , nel fondare l'unione esegetica tra Ap 1,4-  e Tb 12,15, ripercorre, le tappe della problematica inerente i Sette Spiriti. Presentiamo alcune delle sue dichiarazioni qui ricavate:

«...Ciò nonostante sorse ,questione tra gli Scrittori Cattolici, se si doveano ricevere i Nomi d’ Uriello , Jejodiello , Sealtiello , e Barachiello uniti ad altri tre riſeriti, che diceano essere propri de’ ſette Spiriti assistenti avanti il divin Trono. ln tal contesa furono divisi, e tutt’ or a sono, i dotti a’ tempi nostri. Alcuni sostengono , che gli antidetti nomi si debbono da’Fedeli ave re in venerazione I. perchè la di sopra riferita determinazione del secondo Concilio Romano su fatta contra un’Eretico , il quale produceva nomi finti , e magici, non già  dovrà cadere sopra i predetti nomi degli Angeli assistenti che i ‘pii Fedeli, e i dotti cavano dalla Sacra Scrittura . II Perchè quelli stessi nomi sono stati approvati da gravissimi Dottori della Chiesa , con ispezialità `venne venerato dal Beato Alberto , e da SBonaventura il nome dell’ AngeloUriello, e si registra questo stesso nome nella Messa Etiopica . III. Perchè pria d’ogni altro ſece parola di questi nomi l' Autore del Lib. 4. di Esdra , il quale , benchè non sia Canonico , tuttavia si ha in grande stima nella Chiesa . IV. Poich‘e furono i medeſimi nomi rivelati al Beato Amedeo Religioso dell’ Ordine di S.Francesco l’anno 1460. V. Conciossíachè ſono ſtati ritrovati scritti essi nomi in antiche., immagini, e fra l’altre in quelle, del Tempio Palermitano (ed oggigiorno si leggono ”e i lati dell’ Al tar Maggiore della Chieſa, detta del Gierù nuovo, in Napoli. »

 

« Cap V - Della Santità degli Angeli

I. Creati da Dio gli Angeli, non solamente di natura spirituale , ma altresì di una rara e segnalata bontà, corrispondendo la maggior parte de’medesimi al sovrano Benefattore, con atti di amore , e di benedizioni , ricanoscendolo perciò, come eterno Monarca , mal grado la disubbidienza di molti altri loro compagni , che osarono ribellarsi dal comun Creatore , pervennero quelli al colmo della felicità , con essere stati ammessi al godimento , e possedimento di esso Iddio  il che bene in qualche modo cavasi dalla divina Scrittura , attestando Rafſaello a Tobia , egli essere uno de’ sette , i quali assistono innanzi al trono di Dio (a ). Laonde siccome essi  ſette supremi Angeli godono la presenza divina svelatamente , così si deduce ,’ essere di questa in generale  gli altri partecipi...»

«...Nell’ Apocaliſſe S. Gio.vanni si contentò soltanto di stabilire il proporzionato culto verso gli Angeli, pregando pace da Dio, e dai sette spiriti, che a Lui assistono...»

«...Checchè ne sia di questa  quistiano , egli è certo  che molti spiriti assistono avanti al divin Trono  e fra queſli , sette ne son registrati dal Sacro Testo , come più rinnomati , cioè S. Michele, S. Raffaele , S.  Gabriele , ed altri quattro , delli quali altrove abbia mo riferiti i ſpeziali nomi , come dubbiosi; ma esser certo , abbiam soggiunto, che siano sette quegli Spiriti avventurati , i quali hanno la ſortedi aſsiſlete innanzi a Dio ; poichè cosi attestò Raffaello a  Tobia , (b ) . econfermolle S. Giovanni nella sua Apocalisse scongiurando l’ Apostolo i fedeli coi seguenti accenti: Grazie a voi , e pace da quello, il quale è , e che  era , e che dovrà venire , e da ’sette spiriti , che son nel cospetto del suo Trono . Per i Sette Spiriti  intese il Divino Aposotlo non li Sette doni dello Spirito Santo, ma in realtà i Sette Arcangeli , i quali sono innanzi al Signore, come spiegarono i Sacri Spositori ai quali aderendo il celebre monisgor Bouffet confesò: ritrovare in gran d'inconveniente voler interpretare il riferito luogo dei Sette Doni dello Spirito Santo ; perciocchè oltre l'esser senza esempio il personalizzarsi  di cotesta maniera i doni di Dio, salutando per parte loro, come per parte di persona distinta i fedeli, e la Chiesa, vedesi ancora che i Sette Spiriti  qui sono posti avanti il Trono di Dio.  Ora conviene allo Spirito Santo essere  in Trono ,e non avanti al Trono , come semplice ornamento del Tempio di Dio , e porrebbesi dire , che i Sette Angeli sono le corna , egli occbi dell' Agnello nello stesso senso che i Magistrati Principali sono gli occhi del Principe e gli strumenti della sua potenza , il che parimenti conviene agli Angeli piuttosto che allo Spirito Santo uguale al figliuolo. Sin qui il riferito famoso vescovo di Meaux , donde ben si ravvisa la verità di essere Sette i Sovrani Spiriti che sono assistenti al Trono dell'Altissimo , al che non si può contraddire senza traccia di miscredenza...»