SAN FRANCESCO SPINELLI (1853 - 1913)

Carmine Alvino

San Francesco Spinelli (1853 - 1913)

Secondo il resoconto che ne fa il sito SANTI E BEATI , : « Francesco Spinelli, nato a Milano il 14 aprile 1853 da genitori bergamaschi, fu educato dalla madre alla carità verso i poveri e i malati. Divenne sacerdote nel 1875, dopo aver compiuto la necessaria formazione come alunno esterno del Seminario di Bergamo. Una visione avuta sul finire del 1875, mentre pregava nella basilica romana di Santa Maria Maggiore nel corso del Giubileo, gli fece intuire che avrebbe dovuto fondare una congregazione femminile, dedita all’adorazione perpetua dell’Eucaristia. Il progetto iniziò dopo l’incontro con Caterina Comensoli, che desiderava fondare anche lei una realtà simile. Il 15 dicembre 1882 cominciò quindi la vita delle Suore Adoratrici del SS. Sacramento. Nel 1899, per equivoci di natura economica, don Francesco dovette abbandonare Bergamo e stabilirsi a Rivolta d’Adda, in diocesi di Cremona. Dall’unica casa non coinvolta nel fallimento economico sorsero le Suore Adoratrici del SS. Sacramento di Rivolta d’Adda, che finalizzarono il loro impegno nel servizio ai più poveri, nei quali ravvisavano il volto di Cristo adorato nell’Eucaristia. Caterina Comensoli, in religione suor Geltrude del SS. Sacramento (canonizzata nel 2009), portò avanti autonomamente il cammino delle Suore Sacramentine di Bergamo. Don Francesco morì il 6 febbraio 1913, per un carcinoma allo stomaco. È stato beatificato dal Papa san Giovanni Paolo II il 21 giugno 1992, nel santuario di Santa Maria alla Fonte in Caravaggio e canonizzato da papa Francesco il 14 ottobre 2018. I suoi resti mortali sono venerati nella casa madre delle Suore Adoratrici di Rivolta d’Adda, mentre la sua memoria liturgica cade il 6 febbraio, giorno della sua nascita al Cielo».

Emilia Flocchini, ci racconta pure di una miracolosa guarigione ricevuta: «A causa di una caduta dal letto, durante gli anni del ginnasio, Francesco subì una lesione della colonna vertebrale. Fu quindi accolto in casa dello zio don Pietro, ma per le vacanze tornò a Vergo, munito di stampelle.Un giorno, mentre, come suo solito, pregava davanti alla statua della Madonna de La Salette, esposta nella parrocchiale di Vergo, si sentì spinto a lasciar cadere i suoi sostegni: sotto gli occhi dei presenti, ricominciò a camminare. Da allora cominciò a pensare ancora più seriamente a come ringraziare Dio e la Madonna per il dono ricevuto».

Ispirata da Dio la fondazione del nuovo ordine delle suore adoratrici del Santissimo Sacramento, le cui comunità fiorirono in Rivolta d’Adda, Lenno, Alzano Maggiore, Verdello e Lodi. Appartiene ai grandi fondatori di comunità religione la devozione ai Sette Arcangeli Assistenti, che abbiamo tratto  nello scritto " conversazioni eucaristiche" alla conversazione n. 17:

- E voi, sette Principi, che state di continuo presso al trono di Dio e dell’Agnello, fate ch’io rompa, dirò così, con voi lo stesso Pane celeste, e che come voi ne sia tutto acceso e trasformato per amore. Divenga io, ad imitazione vostra, difensore invincibile del Sacramento di Gesù Cristo, penetrato di fervore per la sua gloria e per la dilatazione del suo divin culto. Non respiri più se non de’ suoi Misteri, delle sue massime, delle sue celesti virtù. A Lui sottometta le mie potenze e tutto l’intimo del mio cuore; acciocchè, dopo di averlo glorificato sotto le specie Sacramentali quì in terra, con riverenza pari alla vostra, possa un dì contemplarlo fra i beati splendori della immortalità, ed offerirgli con voi cantici eterni di pura lode, e di puro amore. -

Nella comunità di Lenno, è tralaltro sorta una tenera devozione all'arcangelo Uriele manifestata da un'immagine del Santo e da alcune preghiere che sfiorano addirittura l'invocazione diretta nel loro "presepe della salvezza" : «- Uriel, l'angelo della luce, cammina nel suo splendore verso la grotta con una lampada accesa. Fa' o Signore che mai mi stanchi di fissare lo sguardo su di Te, che nella lampada del mio cuore brilli sempre la luce del tuo Spirito -».

Uriele, tralaltro è utilizzato come Angelo modello di adorazione eucaristica

Uriele, presente nella Cappella Adorationis Mysterium delle Suore del Ss. Sacramento di Lenno presenta anche questa preghiera: « L’arcangelo Uriel: “Signore, giacchè non sono capace di conoscere l’intensità del Tuo amore in questo Divin Sacramento, lascia che inviti tutti gli Angeli ed i Santi a lodarTi, a benedirTi, amarTi ed adorarTi per me!” (beato Francesco Spinelli)».

La spiegazione della sua presenza è la seguente:

Sul lato destro troviamo l’arcangelo Uriel. Secondo gli scritti apocrifi, è uno dei sette angeli che stanno sempre in adorazione del Dio altissimo. Il suo nome significa  “Dio è mia luce”.
Uriel, come luce accesa che si alimenta continuamente alla sorgente della luce, sta davanti al Santissimo, quasi una memoria per le Suore Adoratrici della loro vocazione a sostare ininterrottamente davanti all’Eucaristia come una lampada accesa.