APOCALISSE DI GIOVANNI 2

Studi, ricerche e approfondimenti

Avv. Carmine Alvino


APOCALISSE GRANDE CELEBRAZIONE DEI SETTE ARCANGELI

  • Nell’ Apocalisse di San Giovanni sono superbamente e frequentemente richiamati molti dei simboli che abbiamo introdotto precedentemente.
  • Così anche sono richiamati proprio i nostri Sette Arcangeli. Al capitolo 1,4 dell’Apocalisse si concede grazia e pace « da Colui che è, che era e che viene», ed altresì « ἀπὸ τῶν ἑπτὰ πνευμάτων ἃ ἐνώπιον τοῦ θρόνου αὐτοῦ » cioè «dai Sette Spiriti che stanno innanzi al Trono di Lui» [ Ap 1,4].
  • È evidente il richiamo con Tobia 12,15, ma non può essere predicato nella Chiesa Cattolica per le note difficoltà da parte della stessa di associare termini diversi, in mancanza di una interpretazione uniforme, generalmente riconosciuta. L’epistemologia ecclasiastica non conosce le regole ermeneutiche: esse dunque non hanno alcun valore giuridico-liturgico vincolante, ma soltanto meramente personale e privato.
  • Una associazione è il frutto di una elaborazione complessa, che deve coinvolgere l’intero corpo mistico della Chiesa che qui è venuta meno.
  • Nella mancata associazione dei termini quali SETTE SPIRITI del primo capitolo di Apocalisse, con i SETTE ANGELI di Tobia 12,15, molto ha inciso l’errata traduzione di diversi brani vetero e neo testamentari, che in parte abbiamo pure già ricordato.
  • Molto dipende pure dalle diverse varianti sussistenti nella medesima versione in lingua: per esempio quella greca. Queste difficoltà hanno interessato gran parte del testo Apocalittico, soprattutto la prima parte. Ma l’interprete biblico doveva evitare ogni identificazione: ecco dunque che il testo CEI 2008 procede in modo singolare. Onde evitare che si rendesse evidente la presenza di un gruppo spirituale e liturgico alternativo o per meglio dire concorrenziale al Cristo e a “Colui che era che e che viene”.
  • SE L’EVANGELISTA AVESSE SCORTO REALMENTE SETTE SPIRITI DIVERSI DA SETTE ANGELI, AVREBBE PARLATO DI 14 ELEMENTI INNANZI AL TRONO.
  • MA AL COSPETTO DI DIO VI SONO SOLTANTO 7 SACRE PERSONE!!!
  • Ciò è soprattutto chiarito nell' 8 capitolo dell’Apocalisse che apre se vogliamo questa seconda parte.
  • Il testo greco dell' Apocalisse recita in modo ancor più chiaro ed esplicito, per bocca di San Giovanni il Teologo « εἶδον τοὺς ἑπτὰ ἀγγέλους οἳ ἐνώπιον τοῦ θεοῦ ἑστήκασιν» cioè a dire: « ho visto “I” SETTE ANGELI che sono ritti davanti a dio» [ AP 8,2] laddove l’articolo «τοὺς» cioè : “I” , indica che San Giovanni allude proprio ad un gruppo reale di Spiriti Celesti, dotati di grande dignità innanzi all' Eterno, che Lo assistono particolarmente, e non sono soliti, se non in qualche rara circostanza, essere da Dio inviati per opere e ministeri esteriori (diremmo anche minori) e ripete al versetto 6. Insomma ci si rende conto che coloro che stanno « ἐνώπιον τοῦ θεοῦ » cioè innanzi a Dio, e non invece intorno al trono e/o nel mezzo del trono di dio, come la miriade di tutti gli altri Angeli, delle Sante Creature tetramorfiche e dei 24 presbiteri, sono solo i Sette Spiriti!
  • Essi infatti costituiscono un gruppo spirituale, non solo richiamato nei cicli apocrifi di Enoc, ma dichiarato ed espresso nella medesima Bibbia e, peraltro addirittura reiterato più volte che corrisponde, all’idea dei c.d. SARIM HARISHONIM , cioè dei principi primi e più antichi sul modello di Daniele. Che siano Angelo e non lo spirito Santo è poi manifestato verso la fine del libro in modo chiarissimo: APOCALISSE 19,9-10: «Allora l'angelo mi disse: "Scrivi: Beati gli invitati al banchetto delle nozze dell'Agnello!".
  • Poi aggiunse: "Queste sono parole veraci di Dio". Allora mi prostrai ai suoi piedi per adorarlo, ma egli mi disse: "Non farlo! Io sono servo come te e i tuoi fratelli, che custodiscono la testimonianza di Gesù. E' Dio che devi adorare". La testimonianza di Gesù è lo spirito di profezia».

  • APOCALISSE 1,4 - grazia a voi e pace da Colui che è, che era e che viene, dai sette spiriti che stanno davanti al suo trono,
  • SEPTUAGINTA χάρις ὑμῖν καὶ εἰρήνη ἀπὸ ὁ ὢν καὶ ὁ ἦν καὶ ὁ ἐρχόμενος, καὶ ἀπὸ τῶν ἑπτὰ πνευμάτων ἃ ἐνώπιον τοῦ θρόνου αὐτοῦ
  • VULGATA LATINA Gratia vobis, et pax ab eo, qui est, et qui erat, et qui venturus est: et a septem spiritibus qui in conspectu throni ejus sunt

  • APOCALISSE 4,5 - sette lampade accese ardevano davanti al trono, - simbolo - dei sette spiriti di Dio * (lamptades λαμπάς { 1 lampada, fiaccola } e non luchniai candeliere} )
  • SEPTUAGINTA ἑπτὰ λαμπάδες πυρὸς καιόμεναι ἐνώπιον τοῦ θρόνου, ἅ εἰσιν τὰ ἑπτὰ πνεύματα τοῦ θεοῦ,
  • VULGATA LATINA et septem lampades ardentes ante thronum, qui sunt septem spiritus Dei.

  • APOCALISSE 5,6 - Poi vidi ritto in mezzo al trono …un Agnello, come immolato. Egli aveva sette corna e sette occhi, simbolo dei sette spiriti di Dio mandati su tutta la terra. *{attenzione la parola simbolo non esiste, tradotto in italiano per nascondere}
  • SEPTUAGINTA καὶ εἶδον ἐν μέσῳ τοῦ θρόνου … καὶ ὀφθαλμοὺς ἑπτά, οἵ εἰσιν τὰ [ἑπτὰ] πνεύματα τοῦ θεοῦ ἀπεσταλμένοι εἰς πᾶσαν τὴν γῆν.
  • VULGATA LATINA Et vidi: et ecce in medio throni … Agnum stantem tamquam occisum, habentem cornua septem, et oculos septem: qui sunt septem spiritus Dei, missi in omnem terram. A

  • APOCALISSE 8,2 - ho visto “I” SETTE ANGELI che sono ritti davanti a Dio
  • SEPTUAGINTA εἶδον τοὺς ἑπτὰ ἀγγέλους οἳ ἐνώπιον τοῦ θεοῦ ἑστήκασιν
  • VULGATA LATINA Et vidi septem angelos stantes in conspectu De

  • APOCALISSE 15,1 - Poi vidi nel cielo un altro segno grande e meraviglioso: sette angeli che avevano sette flagelli; gli ultimi, poiché con essi si deve compiere l'ira di Dio».
  • APOCALISSE 15,7 - Uno dei quattro esseri viventi diede ai sette angeli sette coppe d'oro colme dell'ira di Dio che vive nei secoli dei secoli .
  • APOCALISSE 16,1 - Udii poi una gran voce dal tempio che diceva ai sette angeli: "Andate e versate sulla terra le sette coppe dell'ira di Dio .
  • SEPTUAGINTA 15,1 καὶ εἶδον ἄλλο σημεῖον ἐν τῶ οὐρανῶ μέγα καὶ θαυμαστόν, ἀγγέλους ἑπτὰ ἔχοντας πληγὰς ἑπτὰ τὰς ἐσχάτας, ὅτι ἐν αὐταῖς ἐτελέσθη ὁ θυμὸς τοῦ θεοῦ.
  • SEPTUAGINTA 15.7 καὶ ἓν ἐκ τῶν τεσσάρων ζῴων ἔδωκεν τοῖς ἑπτὰ ἀγγέλοις ἑπτὰ φιάλας » S
  • SEPTUAGINTA 16.1 καὶ ἤκουσα μεγάλης φωνῆς ἐκ τοῦ ναοῦ λεγούσης τοῖς ἑπτὰ ἀγγέλοις, ὑπάγετε καὶ ἐκχέετε τὰς ἑπτὰ φιάλας τοῦ θυμοῦ τοῦ θεοῦ εἰς τὴν γῆν ».
  • VULGATA LATINA 15.1Et vidi aliud signum in cælo magnum et mirabile, angelos septem, habentes plagas septem novissimas: quoniam in illis consummata est ira Dei.
  • VULGATA LATINA 15.7 et exierunt septem angeli habentes septem plagas de templo, vestiti lino mundo et candido, et præcincti circa pectora zonis aureis.
  • VULGATA LATINA 16.1 1 Et audivi vocem magnam de templo, dicentem septem angelis: Ite, et effundite septem phialas iræ Dei in terram

Il testo greco individua le c.d. coppe, attribuendo ad esse la parola φιάλη (phialé)8 .  Si tratta dunque di « fiale » e non di « coppe ».  Il termine rimanda alle c.d. « fiale di aspersione » del mondo ebraico .  Le coppe che i Sette Arcangeli recano in mano sono propriamente degli aspersori; se a ciò si aggiunge che gli Angeli sono vestiti di lino con cinture d’oro sul petto (come il sommo sacerdote), che il fumo dell’incenso riempie il santuario (cfr. Lv. 16, 13), allora appare probabile che sullo sfondo vi sia il riferimento alla festa giudaica dello «yom kippùr», (giorno dell’espiazione) che occupa nella teologia giovannea uno spazio tutto speciale.  Il senso è dunque che i Sette Arcangeli, stanno celebrando un’ultima liturgia di espiazione; quella del sacrificio finale di Cristo dopo il quale non vi sarà più bisogno di altri Sacrifici Il testo greco individua i c.d. flagelli , attribuendo ad essi la parola πληγή (pléghé).


  • APOCALISSE 17,1 - Allora uno dei sette angeli che hanno le sette coppe mi si avvicinò e parlò con me: "Vieni, ti farò vedere la condanna della grande prostituta che siede presso le grandi acque
  • SEPTUAGINTA:  καὶ ἦλθεν εἷς ἐκ τῶν ἑπτὰ ἀγγέλων τῶν ἐχόντων τὰς ἑπτὰ φιάλας, καὶ ἐλάλησεν μετ᾽ ἐμοῦ λέγων, δεῦρο, δείξω σοι τὸ κρίμα τῆς πόρνης τῆς μεγάλης τῆς καθημένης ἐπὶ ὑδάτων πολλῶν,
  • VULGATA LATINA: Et venit unus de septem angelis, qui habebant septem phialas, et locutus est mecum, dicens: Veni, ostendam tibi damnationem meretricis magnæ, quæ sedet super aquas multas

 


 

La parola esatta che traduce direttamente il corrispettivo greco di «flagelli» è infatti «piaghe», qui utilizzato in senso lato. Essa si traduce comunemente con «flagelli» e non con «piaghe», perché, sarebbe stato impossibile che gli Angeli avessero tenuto in mano delle piaghe, mentre, ben più probabile e verosimile che fossero dati loro dei flagelli (significato esteso del concetto di piagha). In realtà, l’acutissimo e straordinario Don Claudio Doglio, affronta l’argomento delle piaghe/flagelli, in modo davvero sublime aprendo ad una possibilità esegetica, seppur remota, del passo in esame, del tutto innovativa. Nella nota ad Ap 15,1, a pag. 143 del suo Commento all’Apocalisse , egli scrive: «Con sette castighi (ἔχοντας πληγὰς ἑπτὰ) – il termine πληγη indica il colpo inferto e anche la ferita o la piaga prodotta (cfr Lc 10,30; At 16,23.33; 2Cor 6,5; 11,23). L’uso apocalittico della parola è differente: non si intende infatti dire che gli angeli sono “piagati” è d’altronde impossibile vedere Angeli che hanno sette colpi!». In sostanza l’autore ha ammesso, sia pur indirettamente e per ipotesi, che vi fosse anche la possibilità che i Sette Angeli portassero realmente sette piaghe nel senso di «ferite o colpi inferti» da cui gronderebbe il sangue, ma che non essendo apparentemente possibile un’ interpretazione in tal senso del testo, si è preferito tradurre la parola “piaga” con il termine di “flagello”, ed interpretare così tutti i successivi passi.