SCHEMAZAI lIL DEMONE PENTITO E LA SECONDA CADUTA DEGLI ANGELI

Studi, ricerche e approfondimenti

Avv. Carmine Alvino


SCHEMAZAI lIL DEMONE PENTITO E LA SECONDA CADUTA DEGLI ANGELI

DATI TESTUALI NELL’EPISTOLARIO APOSTOLICO CONFERMEREBBERO UNA SECONDA CADUTA ANGELICA DOPO QUELLA DI SATANA, COMPIUTA DAGLI ARCI DEMONI SCHEMAZAI E AZAZEL

Il  motivo di questa seconda caduta sarebbe stata la volontà di creare degli esseri speciali, dalle donne cainite, le quali si erano ribellate a Dio vivendo nel più completo disprezzo di ogni sacramento. 

Tale motivazione, assente dal testo della Tanakh è però presente nella variante Targumica di Jonathan Ben Uzziel e proprio al verso 6 della Genesi ove si dice che gli angeli che caddero  dal loro luogo santo in cielo videro le figlie delle generazioni di Caino  camminare nude, con gli occhi dipinti  come prostitute, e si smarrirono dietro di loro,   e presero mogli tra loro , com'è scritto : "E i figli di Dio videro le figlie degli uomini che erano belle; e ne presero moglio quante ne vollero" . In particolare il Targum aggiunge il nome di 2 Angeli protagonisti di questa vicenda: « Cap. VI. 1 E fu che quando i figli degli uomini cominciarono a moltiplicarsi sulla faccia della terra, e nacquero loro delle figlie belle; e i figli dei potenti videro che le figlie degli uomini erano belle, e colorite, e con capelli arricciati, e si lasciavano condurre dall'istinto della carne, e con l'istonto verso il male; se ne presero per mogli di tutte coloro che ne vollero...Shemhazai e Uzziel, che sono i caduti dal cielo, erano sulla terra in quei giorni; e anche dopo i figli di Dio  erano andati con le figlie degli uomini, si mostrarono a loro: e questi sono coloro che sono chiamati uomini che sono del mondo, uomini di nome (famosi, eroi)». Tali credenze non costituivano soltanto un elemento isolato dei targumin ma anche la fonte di continui midrashim, e di tradizioni entrate nella dimensione liturgico-psicologica del mondo ebraico. Si trovano incluse sia nella Pirkei DeRabbi Eliezer 22:1, la quale ospita diverse opinioni di rabbini ebrei, spiegando che: « Il rabbino Meir ha detto: Le generazioni di Caino andarono in giro completamente nude,  uomini e donne, proprio come le bestie, e si contaminarono con ogni sorta di immoralità, un uomo con sua madre o sua figlia, o la moglie di suo fratello,  o la moglie del suo prossimo, in pubblico e per le strade, con l'inclinazione malvagia che è nel concetto del loro cuore,  come è detto: "E il Signore vide che la malvagità dell'uomo era grande sulla terra" (Genesi 6: 5). Rabbi disse: Gli angeli che caddero  dal loro luogo santo in cielo videro le figlie delle generazioni di Caino  camminare nude, con gli occhi dipinti  come prostitute, e si smarrirono dietro di loro,   e presero mogli di mezzo, com'è disse: "E i figli di Elohim videro le figlie degli uomini che erano belle; e presero loro mogli di tutto ciò che scelsero" ... Rabbi Zadok disse: Da loro nacquero i giganti (Anakim),  che camminavano con orgoglio nel loro cuore,  e che stendevano la mano a tutti (i tipi di) rapina e violenza e spargimento di sangue,  come si dice , "E là vedemmo i Nefilim,  i figli di Anak" (Num. 13:33); e dice: "I Nefilim erano sulla terra in quei giorni" (Gen. 6: 4). Rabbi Joshua ha detto: " Gli Israeliti sono chiamati "Figli di Dio",  come è detto: "Voi siete i figli del Signore vostro Dio" (Deut. 14: 1). Gli angeli sono chiamati "Figli di Dio", come si dice: "Quando le stelle del mattino cantavano insieme e tutti i figli di Dio gridavano di gioia" (Giobbe 38: 7);  e mentre erano ancora nel loro luogo santo in cielo, questi furono chiamati "Figli di Dio", come si dice, "E anche dopo ciò, quando  i figli di Dio vennero dalle figlie degli uomini e partorirono loro dei figli; gli stessi divennero gli uomini potenti, che erano antichi, uomini famosi "(Gen. 6: 4) " . Oltre alla pirke, anche le "leggende degli ebrei" riflettono queste tradizioni. In particolare  LA PUNIZIONE DEGLI ANGELI CADUTI è narrata in  "Leggende degli Ebrei  1:4:9 e ss" ove si dice che: « Cresciuto fino all'età adulta, Noè seguì le vie di suo nonno Matusalemme , mentre tutti gli altri uomini del tempo insorsero contro questo pio re. Lungi dall'osservare i suoi precetti, perseguirono l'inclinazione malvagia dei loro cuori e perpetrarono ogni sorta di azioni abominevoli. Principalmente gli angeli caduti e la loro gigantesca posterità hanno causato la depravazione dell'umanità. Il sangue versato dai giganti gridò al cielo dalla terra, e i quattro arcangeli accusarono gli angeli caduti e i loro figli davanti a Dio, dopodiché diede loro i seguenti ordini: Uriel fu mandato a Noè per annunciargli che la terra sarebbe stata distrutto da un'alluvione e per insegnargli come salvare la propria vita. A Raphael fu detto di mettere in catene l'angelo caduto Azazel, gettarlo in una fossa di pietre aguzze e appuntite nel deserto di Dudael e coprirlo con le tenebre, e così doveva rimanere fino al grande giorno del giudizio, quando sarebbe gettato nella fossa ardente dell'inferno, e la terra sarebbe stata guarita dalla corruzione che aveva escogitato su di essa. Gabriele fu incaricato di procedere contro i bastardi e i reprobi, i figli degli angeli generati con le figlie degli uomini, e di farli precipitare in conflitti mortali tra loro. Il genere di Shemhazai fu consegnato a Michele, che per primo li fece assistere alla morte dei loro figli nel loro sanguinoso combattimento tra loro, e poi li legò e li inchiodò sotto le colline della terra, dove rimarranno per settanta generazioni, fino al giorno del giudizio, per essere portato di là nell'infuocato pozzo dell'inferno. La caduta di Azazel e Shemhazai avvenne in questo modo. Quando la generazione del diluvio iniziò a praticare l'idolatria, Dio fu profondamente addolorato. I due angeli Shemhazai e Azazel si alzarono e dissero: "O Signore del mondo! È accaduto ciò che avevamo predetto alla creazione del mondo e dell'uomo, dicendo: 'Che cos'è l'uomo, che te ne ricordi? ' "E Dio disse:" E che ne sarà del mondo ora senza l'uomo? " Al che gli angeli: "Noi ce ne occuperemo". Allora Dio disse: "Ne sono ben consapevole, e so che se abiti sulla terra, l'inclinazione al male ti sopraffarà e sarai più iniquo che mai uomini". Gli angeli implorarono: "Concedici solo il permesso di dimorare tra gli uomini, e vedrai come santificheremo il tuo nome". Dio cedette al loro desiderio, dicendo: "Scendi e soggiorna tra gli uomini!" Quando gli angeli vennero sulla terra e videro le figlie degli uomini in tutta la loro grazia e bellezza, non poterono trattenere la loro passione. … Shemhazai e Azazel, tuttavia, non furono scoraggiati dallo  stringere alleanze con le figlie degli uomini, e nacquero i primi due figli. Azazel iniziò a ideare le raffinatezze e gli ornamenti per mezzo dei quali le donne seducono gli uomini. … Shemhazai allora fece penitenza. Si è sospeso tra il cielo e la terra, e in questa posizione di peccatore penitente è appeso ancora oggi. Ma Azazel persistette ostinatamente nel suo peccato di sviare l'umanità per mezzo di allettamenti sensuali. Per questo motivo due capri furono sacrificati nel Tempio nel Giorno dell'Espiazione, uno per Dio, che perdona i peccati di Israele, l'altro per Azazel, che porta i peccati di Israele. A differenza di Istehar, la pia fanciulla, Naamah, la bella sorella di Tubal-Cain, ha portato gli angeli fuori strada con la sua bellezza, e dalla sua unione con Shamdon è scaturito il diavolo Asmodeus. Era spudorata come tutti gli altri discendenti di Caino e incline alle inclinazioni bestiali. Le donne Cainite e gli uomini Cainiti avevano l'abitudine di camminare nudi all'esterno e si abbandonavano a ogni immaginabile maniera di pratiche oscene. Di queste c’erano le donne la cui bellezza e il fascino sensuale tentavano gli angeli dal sentiero della virtù. Gli angeli, d'altra parte, non appena si ribellarono a Dio e scesero sulla terra, persero le loro qualità trascendentali e furono investiti di corpi sublunari, così che divenne possibile l'unione con le figlie degli uomini. I discendenti di queste alleanze tra gli angeli e le donne cainite erano i giganti, noti per la loro forza e la loro peccaminosità; come indica il loro stesso nome, Emim, ispiravano paura. Hanno molti altri nomi. A volte si chiamano Rephaim, perché uno sguardo a loro fa indebolire il cuore; o con il nome Gibborim, semplicemente giganti, perché le loro dimensioni erano così enormi che la loro coscia misurava diciotto ell; o con il nome Zamzummim, perché erano grandi maestri in guerra; o con il nome Anakim, perché hanno toccato il sole con il collo; o con il nome Ivvim, perché, come il serpente, potevano giudicare le qualità del suolo; o infine, con il nome Nephilim, perché, portando il mondo alla sua caduta, caddero loro stessi».

Queste tradizioni entrarono a far parte dei Cicli di Enoc etiopico, presto espunte della canonicità ebraica e cristiana. Eppure   la lettera dell’Apostolo Giuda, la seconda lettera di Pietro ed infine la lettera agli ebrei di San Paolo, riportano pedissequamente numerosi passi dell’ Enoc etiopico, in ciò dimostrando che essi conoscessero questo testo e il suo insegnamento ed in particolare, per quel che ci riguarda, la dottrina degli Angeli ivi presente. 

È notorio infatti che l’apostolo Giuda autore della lettera apostolica in almeno 3 parti dell’epistola, abbia pedissequamente richiamato il testo enochino:

Gd 1,5 Ora io voglio ricordare a voi, che già conoscete tutte queste cose, che il Signore dopo aver salvato il popolo dalla terra d'Egitto, fece perire in seguito quelli che non vollero credere, e che gli angeli che non conservarono la loro dignità ma lasciarono la propria dimora, egli li tiene in catene eterne, nelle tenebre, per il giudizio del gran giorno
Gd1,8 Ugualmente, anche costoro, come sotto la spinta dei loro sogni, contaminano il proprio corpo, disprezzano il Signore e insultano gli esseri gloriosi. L'arcangelo Michele quando, in contesa con il diavolo, disputava per il corpo di Mosè, non osò accusarlo con parole offensive, ma disse: Ti condanni il Signore!
Gd 1,14 Profetò anche per loro Enoch, settimo dopo Adamo, dicendo: «Ecco, il Signore è venuto con le sue miriadi di angeli per far il giudizio contro tutti, e per convincere tutti gli empi di tutte le opere di empietà che hanno commesso e di tutti gli insulti che peccatori empi hanno pronunziato contro di lui»

Anche San Pietro pare aver conosciuto queste tradizioni visto che nella sua seconda lettera ne cita l’insegnamento, identico a quello di Giuda (peraltro secondo alcuni sarebbe stato Giuda ad aver attinto direttamente da Pietro) :

2 Pt2,4   Dio infatti non risparmiò gli angeli che avevano peccato, ma li precipitò negli abissi tenebrosi dell'inferno, serbandoli per il giudizio; non risparmiò il mondo antico, ma tuttavia con altri sette salvò Noè, banditore di giustizia, mentre faceva piombare il diluvio su un mondo di empi

​Addirittura mostra di conoscere questo testo anche S. Paolo, che cita espressamente il profeta Enoc, dicendo di lui che sarebbe stato traslato in Cielo: « Ebr 11,5:Per fede Enoch fu trasportato via, in modo da non vedere la morte; e non lo si trovò più, perché Dio lo aveva portato via. Prima infatti di essere trasportato via, ricevette la testimonianza di essere stato gradito a Dio. Senza la fede però è impossibile essergli graditi; chi infatti s'accosta a Dio deve credere che egli esiste e che egli ricompensa coloro che lo cercano». 

LA LETTERA DI GIUDA è però lo scritto che presenta maggiori influenze , tanto che in passato se ne mise in discussione la canonicità, proprio per aver fatto riferimento, al suo interno,  ad un testo non canonico. Notiamo da subito che il quinto versetto, sembrerebbe riprodurre la vicenda della caduta degli Angeli di Enoc, che furono legati in eterno da Dio, dopo aver peccato con le donne e prodotto i giganti.

Gd 1,5 “… gli angeli che non conservarono la loro dignità ma lasciarono la propria dimora, egli li tiene in catene eterne, nelle tenebre, per il giudizio del gran giorno …”,

​ciò perché non vi è in nessuna parte del Vecchio Testamento una idea simile, ma la stessa si mostra per la prima volta, in modo originale in questa epistola apostolica. La citazione pedissequa di Enoc giunge però al quattordicesimo versetto dove si dice: 

Gd 1,14 Profetò anche per loro Enoch, settimo dopo Adamo, dicendo: «Ecco, il Signore è venuto con le sue miriadi di angeli per far il giudizio contro tutti, e per convincere tutti gli empi di tutte le opere di empietà che hanno commesso e di tutti gli insulti che peccatori empi hanno pronunziato contro di lui»

perchè in tale passo viene proprio citato 1 Enoch 1,9, in quanto l’espressione “con le sue miriadi di angeli”, che lui traduce “schiere”, in realtà in greco è letteralmente “con diecimila suoi santi”  Ma le concordanze non finiscono qui perchè continuando poi l’esame comparato di queste fonti, correttamente Matteo Fossati, analizzando il successivo versetto 16 della lettera apostolica di Giuda, e cioè:

Gd 1,16: Sono sobillatori pieni di acredine, che agiscono secondo le loro passioni(o lamentosi sobillatori prostrarti ai propri istinti); la loro bocca proferisce parole orgogliose (arroganti bestialità)  e adulano le persone per motivi interessati (mentre blandiscono adulanti chiunque li ricambi con una ricompensa.

precisa in nota rubricata “Pronuncia arroganti bestialità” (lalei operogka)” che in questo luogo : “…. l’autore recupera a modo suo il senso dell’accostamento enochino hegala kai oklhra lalein     ossia, “pronunciare parole grosse e dure” (presente nel testo greco di 1 Enok 5,4 e 101,3) che nella citazione formale di Enoch 1,9 aveva tralasciato…”.

SU 2 PIETRO

allorché [Enoc 10,4-12],  il Signore, raggiunto dalle preghiere degli Arcangeli:

 “… disse a Raffaele: ―Lega Azazel mani e piedi e ponilo nella tenebra, spalanca il deserto che è in Dudael e ponilo colà. E ponigli sopra pietre tonde ed aguzze e coprilo di tenebra! E stia colà in eterno e coprigli il viso a che non veda la luce! E, nel grande giorno del giudizio, sia mandato al fuoco!
 “… disse a Michele: ―Annunzia a Semeyaza ed agli altri che, insieme con lui, si unirono con le donne per corrompersi, con esse, in tutta la loro impurità: quando tutti i loro figli si trafiggeranno a vicenda, e quando vedranno la morte dei loro cari, legali per settanta generazioni sotto le colline della terra fino al giorno del loro giudizio e della loro fine, fin quando si compirà l'eterna condanna (opp. l'eterno giudizio).  E, allora, li porteranno nell'inferno di fuoco e saranno chiusi, per l'eternità, in tormenti e in carcere. E quando (Semeyaza?) brucerà e si estinguerà, da allora, insieme con loro, essi saranno legati fino alla fine delle generazioni …”.