GERONIMO GRACIAN, CONFESSORE DI SANTA TERESA D'AVILA E I SETTE ARCANGELI

 

Geronimo Gracian (1545 – 1614).

Questo mistico, non troppo noto ai fedeli, è stato il grande padre spirituale nientemeno che di Santa Teresa d’Avila. Il padre Gracian occupa un posto speciale  nell’ Epistolario di Teresa. Ella lo incontrò a Beas l'anno 1576.  Era un uomo giovane e istruito che aveva fatto il noviziato a Pastrana e che, nonostante la giovane età, aveva ottenuto il compito da parte del nunzio papale, di essere  “visitatore  carmelitano scalzo”, mettendo tutto il suo  entusiasmo nel lavoro e collaborando con  la riforma carismatica di Teresa.  Teresa di Gesù, donna che era già nella sua maturità umana e spirituale, subì  una sintonia e un affetto molto speciale per lui fin dal primo momento. In quel primo incontro, Teresa fece un voto speciale di obbedirgli in tutto.  Dalla sua “Obras” traiamo, circa a pagina 156 dell’edizione del 1616,  la “Devocion  de los siete  Angeles Principes”, che abbiamo tradotto, un po indegnamente, dallo spangolo antico:

 

DEVOZIONE DEI SETTE ANGELI PRINCIPI

Perché ci sono Sette Angeli Principi: i luoghi della sacra Scrittura e i dottori da dove si ricavano.

 

Nel capitolo 12 del Libro di Tobia,  si legge che l’Arcangelo Raffaele disse: “io sono uno dei Sette Principi, che stiamo assistendo alla presenza di Dio” e nel capitolo quarto di Zaccaria si dice che i sette occhi che stanno su quella pietra sono i sette Spiriti che scorrono per tutta la terra. I sette Angeli delle sette Chiese dell’Apocalisse di San Giovanni , capitolo primo. Le sette corna del cuore, capitolo quinto. I Sette Angeli delle sette trombe, capitolo ottavo e i sette che tenevano le sette piaghe e spargevano le sette fiale o vasi, dell’ira, capitolo 15, significano questi Angeli Principi secondo quanto si trae da Clemente Alessandrino , al libro sesto degli Stromati, da Areta sopra il quarto Capitolo della sua Apocalisse,  da Origine all’omelia 20 in Num., e da Sant’Ambriogio nel libro secondo su Luca, , Da San Geronimo al Capitolo 6 di Michea, da Ireneo sull’Apocalisse, come anche riferisce Ribera, al medesimo luogo.

 

MICHELE, VITTORIOSO, PRONTO AD ACCOGLIERE LE ANIME

Michele, vuol dire: Chi è come Dio? Il suo officio è quello di Capitano Generale degli eserciti del cielo e della terra, tanto nel Nuovo come nel Vecchio Testamento. Gli si da per titolo “Vittorioso” perché vinse il demonio, scagliandolo giù dal Cielo,  come si legge nel dodicesimo capitolo dell’Apocalisse. E nell’altra battaglia che fece per il corpo di Mosè, come scrive l’Apostolo San Giuda, nella sua lettera canonica. Accoglie le anime di coloro che muoiono bene, per offrirle all’altissimo, favorendole nell’agonia e nella battaglia del transito e consegna quelle dei malvagi ai carnefici eterni.

 

GABRIELE, IL FORTE NUNCIO, L’ANGELO E’ INVIATO DA DIO

Gabriele, fortezza di Dio, è l’ambasciatore maggiore del Cielo, che governa su tutti gli Angeli, che il Signore invia come messaggeri sulla terra, e favorisce gli uomini affinchè ricevano e obbediscano all aspirazioni divine.  Il suo titolo è quello di “Nuncio” e “Messaggero”. Venne ad annunciare la nasvita di Ismaele, Isacco, Sansone, Samuele,  e San Giovanni Battista alle loro madri, e l’Incarnazione del Verbo Divino alla Vergine Maria. Si legge di lui nella Genesi capitolo 20. Nei Giudici al Capitolo 22. In Daniele al capitolo 12. In Luca al capitolo primo. Ottiene la virtù dell’obbedienza. Si dipinge vestito di bianco con una lanterna e dentro di quella una candela accesa nella mano sinistra (simbolo di luce e vocazione interiore) e una mano di Giglio nella mano destra.

 

RAFFAELE, IL MEDICO DELLA SALVEZZA, ACCOMPAGNO I VIAGGIATORI, CURO GLI INFERMI

Raffaele vuol dire medicina di Dio, è il primo medico dell’Altissimo, e governa tutti gli Angeli che ci liberano dai peccati, dai danni e dai pericoli, sia dell’anima che del corpo. Favorisce e guida coloro che viaggiano o navigano. Il suo titolo è  Medico. Lo tengono per devoto coloro che vogliono fare una vera penitenza e scegliere correttamente il loro cammino e lo stato della loro salvezza. Si dipinge vestito di giallo, con Tobia, che porta il pesce con la mano, come si legge nel libro di Tobia.

 

URIELE, COMPAGNO ARDENTE , DIVAMPI IL FUOCO D’AMORE

Uriele fuoco di Dio, è Giustizia maggiore del Re Onnipotente. Infiammatore dei cuori tiepidi. Padrino nelle battaglie contro le tentazioni . Governa su tutti gli Angeli che puniscono. Favorisce gli uomini affinchè siano castigati, amino Dio , vincano le tentazioni e ottengano carità, zelo e rettitudine. Il suo titolo IGNITUS SOCIUS compagno ardente. Si dipinge vestito colorato, con una spada di fuoco nella mano destra. Si legge nel libro 4 di Esdra al capitolo 4. È quello che scacciò Adamo ed Eva dal Paradiso e si pose con la spada nuda a resistere a Balam, quando voleva maledire il popolo di Dio, (Num. 22) e uccise i centottantamila assiri.

 

SEALTIELE, ORATORE PREGO SUPPLICE E IN GINOCCHIO

Sealtiele, preghiera di Dio è il maggiore avvocato degli uomini, davanti al Tribunale del Re Eterno. Il suo officio è presentare a Dio le preghiere che si fanno. Il suo titolo è “oratore”. Favorisce per avere una buona orazione. Si dipinge vestito di azzurro, con un incensario nella mano, come quell’Angelo di cui si parla nell’Apocalisse 8.

 

GEUDIELE REMUNERATORE RICOMPENSO CON PREMI COLORO CHE LODANO DIO

Geudiele (Confessione e Lode di Dio) è il Maestro di Cappella degli Inni, dei canti e delle lodi divine. Guardia maggiore delle Vergini  e delle Spose di Cristo. È quello che favorisce i penitenti per confessarsi bene, e aiuta nei desideri di maggior onore e gloria di Dio, di castità e purezza. Il suo titolo è “rimuneratore”.  Si dipinge vestito di diversi colori con una corona nella mano destra, e una disciplina o frusta nella mano sinistra, perché da premi a coloro che glorificano Dio, e animo ai penitenti e ai confessori. Si collega al capitolo 23° dell’esodo.

 

BARACHIELE, AUSILIATORE NELLE CIRCOSTANZE FAVOREVOLI E NEI TORMENTI

Barachiele, benedizione di Dio, segretario maggiore di Stato, che assiste nei consulti divini che Dio compie, per dare grazia, doni e misericordia agli uomini. Favorisce per ottenere i doni dello Spirito Santo.  E quando Isaia al capitolo sesto dice che il Serafino prese un carbone ardente con il quale toccò le labbra, parla di questo Principe. Si dipinge vestito di broccato con la sottana piena di rose, che va distribuendo con la mano destra.