SETTE ARCANGELI DI GAETA
Nella Cattedrale di Gaeta, l'altare maggiore rappresenta i Sette Arcangeli.
Il patrimonio artistico di Gaeta offre spesso delle sorprese. Oggi poniamo l’attenzione su un dipinto che da oltre un anno è a pala d’altare: la Madonna con il Bambino tra otto angeli (putti alati) e, al di sotto, i Sette Arcangeli.
La genesi del dipinto è una nostra ipotesi. Scoppiata la rivoluzione la mattina del 15 novembre 1848, giorno di riapertura del Parlamento, Pellegrino Rossi, ministro di Polizia (la carica di presidente del Consiglio era formalmente riservata al cardinale Segretario di Stato) e ministro delle Finanze ad interim; fu accoltellato sulle scale del Palazzo della Cancelleria; il suo assassinio fu l'inizio della serie di eventi che portarono alla proclamazione della Repubblica Romana.
A seguito dell'assassinio del Rossi, i rivoluzionari, guidati da Ciceruacchio, pretesero di dettare condizioni per la formazione del nuovo governo.
Pio IX, non volendo scendere a patti con essi, ma avendo capito che un'azione repressiva avrebbe potuto innescare una guerra civile, decise di lasciare Roma.
Il 24 novembre 1848 Papa Pio IX era stato costretto a fuggire da Roma nottetempo, travestito da prete, per rifugiarsi a Gaeta, già territorio borbonico.
Il 4 settembre 1849, su invito del re Ferdinando II, il Papa Pio IX trasferisce nella Reggia di Portici a bordo della nave a vapore “Tancredi”: era la prima volta che un Papa viaggiava su un bastimento a vapore.
A Gaeta, come ci racconta Bartolo Longo, nel libro «S. MICHELE ARCANGELO E GLI ALTRI SANTI SPIRITI ASSISTENTI AL TRONO DI MARIA» il Re Ferdinando II, dopo che accolse Pio IX esule da Roma, fece dipingere dal Bonito la gran tela rappresentante l’Immacolata, ai cui piedi fanno corona i Santi Sette Spiriti Assistenti al Trono di Dio. Ciascuno ha un simbolo speciale esprimente il proprio ministero.
