DIVERSI AVVISTAMENTI DI OFANNINI NELLE REGIONI CELESTI_antiche presenze bibliche tornano a scuotere le coscienze, in America e nel resto del mondo.

 

  • In diverse parti del mondo, si assiste al fenomeno di sfere globulari rotanti e luminose che rimangono stazionarie in aria.
  • Il dato biblico risponde a questi avvistamenti attraverso il libro di Ezechiele, il quale narra delle figure angeliche parte della mistica del carro (Mercabah), che appunto paiono soddisfere le moderne descrizioni di questi fenomeni aerei.
  • Il testo dice: «Io guardavo ed ecco un uragano avanzare dal settentrione, una grande nube e un turbinìo di fuoco, che splendeva tutto intorno, e in mezzo si scorgeva come un balenare di elettro incandescente. Al centro apparve la figura di quattro esseri animati ...Io guardavo quegli esseri ed ecco sul terreno una ruota al loro fianco, di tutti e quattro...Le ruote avevano l'aspetto e la struttura come di topazio e tutt'e quattro la medesima forma, il loro aspetto e la loro struttura era come di ruota in mezzo a un'altra ruota. Potevano muoversi in quattro direzioni, senza aver bisogno di voltare nel muoversi. La loro circonferenza era assai grande e i cerchi di tutt'e quattro erano pieni di occhi tutt'intorno. Quando quegli esseri viventi si muovevano, anche le ruote si muovevano accanto a loro e, quando gli esseri si alzavano da terra, anche le ruote si alzavano. Dovunque lo spirito le avesse spinte, le ruote andavano e ugualmente si alzavano, perché lo spirito dell'essere vivente era nelle ruote. Quando essi si muovevano, esse si muovevano; quando essi si fermavano, esse si fermavano e, quando essi si alzavano da terra, anche le ruote ugualmente si alzavano, perché lo spirito dell'essere vivente era nelle ruote».
  • Quanto poi al nome di questi esseri il capitolo 10 del medesimo libro riferisce: «Io sentii che le ruote venivano chiamate «Turbine».

 

  • Il termine turbine traduce  l’ebraico «OPHAN» e il greco «Trokoi/Gelgel» che significa ruota o cerchio che gira e, per analogia, vortice o turbine. Che gli Ofannini – da  אוֹפָן ‎ ‘ôphân   -  siano una categoria specifica di Angeli, non è una nostra invenzione, ma un’antica conoscenza che promana anche dai cicli di Enoc. Essi compaiono sempre nella Triade – Serafini, Cherubini e Ofannini – e assumono un valore tutto particolare. Come ad esempio in Enoch 61,10 ove si dice: « E quando Egli chiamerà tutte le schiere del Cielo e tutti i santi dall’alto e l’esercito di Dio, allora i Cherubini, i Serafini, gli Ophanin, e tutti gli angeli della potenza e tutti gli Angeli delle signorie l’Eletto…»[1]  ed ancora in Enoch 71,7: «e intorno Serafini, Cherubini e Ophanin; cioè quelli che non dormono e custodiscono il trono della sua gloria». [2] In Enoc  dunque ,  gli Ofannim sono Angeli realmente esistenti, i quali occupano, come dalla medesima  visione di Ezechiele il terzo posto tra le schiere angeliche e custodiscono il Trono.

 

Ma mentre i traduttori non hanno trasposto in latino e italiano l’etimologia di Serafini (Spiriti Ardenti o Serpi) e Cherubini (Spiriti Puri), lasciandoli nel testo volgarizzato con il loro originario etimologico, hanno stranamente provveduto a tradurre il termine Ophan in ruota, sicchè tale categoria di Angeli è stata confusa con un oggetto inanimato e allegorico.

  • Ma se si va a cercare tra i Cori dell'angelologia classica, appare evidente che questi Angeli non sono stati gerarchizzati e per tale motivo non sono entrati nell’immaginario cristiano, mentre al loro posto sono entrati degli Spiriti, i c.d. Troni, che sembrano occupare il loro medesimo ruolo mistico e collocarsi dove si trovano loro, nella medesima posizione.  

  • Molti autori ritengono , a ciò indotti dalla tradizione angelologica classica,  che il Coro dei Troni sia assimilabile a quello degli antichi Ofannini, elementi del Mercabah, i quali neanche a farlo apposta si trovano proprio sotto i Cherubini di 4 ali. Secondo la medesima visione di Ezechiele  : Ez 1,16-2i; Ez 10,12; Ez 10,6.17.

  • Questa è dunque la grande rappresentazione di tali Angeli particolari, che si trovano subito sotto i Cherubini – Hayot.  

  • Il loro nome :  «cerchio o ruota»,  in ebraico si traduce  גַּלגַּל ‎ galgal , e in grego gelgel - Γελγελ.  

  • Gli Ofannim  sono Angeli talmente importanti da esser stati nominati anche nella Celeste Gerarchia di pseudo - Dionigi, senza peraltro essere stati gerarchizzati da quest’ultimo, il quale pur parlandone, mediante un espediente o artificio lessicale,  fa finta di non sapere chi siano.

  • Verso la fine dell’opera, l’autore pseudoepigrafo  infatti rivela, mostrando di conoscere questi Angeli, quanto segue: « Consideriamo ancora ciò che intende dire la teologia quando, parlando degli Angeli, ci descrive fiumi, carri e ruote. Il fiume di fuoco raffigura quelle acque vivificanti che, uscendo dal seno inesauribile della Divinità, traboccano largamente sulle celesti intelligenze e nutrono la loro fecondità. I carri figurano l'armonica uguaglianza che unisce gli spiriti di uno stesso ordine. Le ruote fornite d'ali, correndo senza deviazioni e senza soste verso il fine prefisso, esprimono la potente attività e l'inflessibile energia con le quali l'angelo, entrando nella via che gli viene aperta, prosegue invariabilmente e senza deviazioni, la sua corsa spirituale nelle regioni celesti. Ma questo simbolismo delle ruote é suscettibile ancora di un'altra interpretazione; perché quel nome di galgal che gli é dato secondo il profeta, (Ezechiele, X, 13) significa, in ebraico, rivoluzione e rivelazione. Infatti quelle ruote intelligenti e infiammate hanno le loro rivoluzioni che le trascinano con un movimento eterno intorno al loro bene immutabile; ed hanno le loro rivelazioni, o manifestazioni dei segreti divini, e ciò avviene quando iniziano le nature inferiori e fanno giunger loro la grazia delle più sante aspirazioni» [CAPITOLO XV Quali sono le diverse forme di cui la Scrittura riveste gli Angeli; gli attributi materiali che dà loro e il significato misterioso di quei simboli. IX] .

  •  Pseudo - Dionigi, introduce con il termine Galgal, proprio la categoria di quegli Ofannim descritti nel libro di Ezechiele, senonchè, per quanto riguarda poi i Troni, egli precisa, distinguendoli da questi ultimi e gerarchizzandoli, al loro posto,  quanto segue : « Il nome di nobili ed augusti Troni significa che sono completamente liberati dalle umilianti passioni della terra; che aspirano nel loro sforzo sublime e costante a lasciare lontano, al di sotto di loro, tutto ciò che é vile e basso; che sono uniti all'Altissimo con tutte le loro forze e con una ammirabile tenacia; che ricevono con anima pura e impassibile le dolci visite della Divinità; e che portano, in certo modo, Dio in se stessi, e si inchinano con un fremito rispettoso davanti ai suoi santi voleri.  ll. Tale, secondo noi, é il senso dei diversi nomi che hanno questi spiriti…» [ CAPITOLO VII Dei serafini, dei cherubini, e dei troni che formano la prima gerarchia. I].  

  • Orbene tenendo presente che la Celeste Gerarchia di Dionigi ha codificato i Troni sotto i Cherubini di 4 ali, che sono gli antichi Hayot Hakkadosh, l’unico passo del Sacro Testo dove notiamo degli Spiriti di alto livello stare sotto ai Cherubini, è proprio in riferimento alla descrizione del Santo Mercabah di Ezechiele.  

  • Si può notare la montatura etimologica di questo Coro perché mentre in italiano il passo è il seguente: « Ez. 1,16 - Le RUOTE avevano l'aspetto e la struttura come di topazio e tutt'e quattro la medesima forma, il loro aspetto e la loro struttura era come di RUOTA in mezzo a un'altra RUOTA», in greco è invece:  «Ez. 1,16 (LXX) - καὶ τὸ εἶδος τῶν τροχῶν ὡς εἶδος θαρσις καὶ ὁμοίωμα ἓν τοῖς τέσσαρσιν καὶ τὸ ἔργον αὐτῶν ἦν καθὼς ἂν εἴη τροχὸς ἐν τροχῷ».

  • Se si guarda alcorrispettivo greco del termine Cerchio e/o Ruota, si nota che viene identificato col termine « τροχὸς »  dalla pronuncia «trokʰós», un termine che si avvicina molto alla parola greca «θρόνος», dalla pronuncia  «thron'os»  ovvero un Trono, un Seggio. 

  • Presto fatto!

  • I due termini ci inducono a congetturare con una certa verosimiglianza che , gli espositori, abbiano difatto confuso  Trokos - τροχὸς ovvero i Galgallim - Ofannini, veramente esistenti con degli pseudo – Angeli chiamati Troni o Tronos - θρόνος. Tale mistificazione delle fonti, non ha risparmiato, dunque,  neanche i Cori più alti. I sacri Cerchi sono divenuti dunque i Troni di cui abbiamo già parlato (salvo ovviamente il vero, e la rivelazione che Nostro Signore Gesù Cristo, dalla sua infinita potenza eventualmente elargirà al popolo cristiano).  

    TESTIMONIANZE OCULARI DEI GALGALLIM - OFANNIM - RECENTEMENTE ANCHE IN USA - NEW JERSEY

  • In diverse apparizioni di Maria, in corrispondenza con il suo approssimarsi sulla terra, anche questi Cori più alti di Angeli si avvicinano a noi. E di frequente i Galgallim si vedono roteare nel sole e far si che l’occhio umano possa sostenere la luce del nostro astro senza complicazione alcuna. Quelle che seguono sono alcune testimonianze di persone che hanno assistito a manifestazioni del c.d. «sole che rotea», evento mistico che accade nei luoghi di apparizioni mariane, durante  le quali, i Galgallim sono ben visibili e, molti particolari descritti, trovano diversi riscontri in testimonianze che provengono da svariati luoghi di preghiera: «Ho potuto guardare il sole ad occhio nudo, nel suo interno c'era un cerchio luminoso che ruotava formando una M coronata di stelle. Intorno al cerchio luminoso giravano aloni di luce che assumevano di volta in volta colori diversi» .  [Testimonianza Tre Fontane a Roma il 12 aprile 1980]

  • Nel giugno del 1947, in località Bocco, nei pressi di Casanova Staffora (PV), una bambina di sette anni , Angela, aveva dei colloqui con un'entità che lei chiamava "la Madonna". Il 4 ottobre 1947 si verificò un fatto incredibile. Il sole cominciò ad abbassarsi e a perdere la sua naturale luminosità, poi dall'astro si staccarono dei dischi incandescenti che si misero a ruotare sopra la stessa. Angela era accompagnata dai suoi genitori e in quel momento si trovavano a un chilometro e mezzo circa dal Bocco. I dischi si muovevano continuamente da dove si trovava la bambina al luogo delle apparizioni, come a volerla accompagnare nel suo percorso. Quando la piccola giunse sul luogo delle apparizioni tutto tornò normale, solo un disco rimaneva sospeso nell'aria, fermo in cielo.

  • Ruotanti risultano essere - qui siamo in ambito meta religioso - le immagini riferite ad alcuni UAPs (oggetti volanti non identificati) collegate a cosidetti sfere o globi di plasma ruotanti chiaramente visibili sempre più spesso nei cieli. Avvistamenti di testimoni, hanno eprmesso di  individuare il moto vorticoso di queste essenze perlopiù implalpabili e inavvicinabili, dotati di moti straordinari.

    Carmine Alvino


     

    [1] [da classici dellereligioni, apocrifi dell’antico testamento a cura di Paolo Sacchi, primo volume Utet 2013], pag. 551

    [2] [da classici dellereligioni, apocrifi dell’antico testamento a cura di Paolo Sacchi, primo volume Utet 2013], pag. 571