I 7 ARCANGELI A SOLOFRA - COLLEGIATA DI SAN MICHELE

Nella COLLEGIATA DI SAN MICHELE A SOLOFRA (AV), sull’altare maggiore è posto il dipinto dell’ “Incoronazione della Vergine e i Sette Arcangeli” del 1594 per opera di Bernardo Lama. L’altare è in marmo policromo dedicato alla Vergine Maria. La Madre di Dio in atto di essere incoronata è circondata dalla sinassi dei Sette Arcangeli. Al centro del dipinto è incastonata la statua dell’Arcangelo Michele ricoperta di oro e varie volte restaurata5. Anche per questo dipinto si è preferito cambiare il nome originario nel meno rischioso “Incoronazione della Vergine”, eliminando ogni riferimento ai sottostanti Angeli. (foto di Giovanni Guacci, Pala dell'Altare Maggiore - Collegiata di San Michele Solofra

GENESI DELL'OPERA

Secondo: il prof. "STEFANO DE MIERI"  , che ne parla   nella tesi di Dottorato: « GIROLAMO IMPARATO (1549 CA. - 1607) ED ALTRE QUESTIONI DEL TARDO CINQUECENTO NAPOLETANO», la genesi della pala solofrana è la seguente: 

  • Nel gennaio del 1567 risulta documentato a bottega da Giovan Bernardo Lama il “nipote” Silvestro Buono, un artista che secondo il Bologna precede il Lama nel “tempo e nella qualità”, la cui produzione assunse in Italia meridionale il “risalto di un vero e proprio fenomeno romanistico”.
  • Recenti ritrovamenti documentari vorrebbero Silvestro nato intorno al 1551, data coincidente con quella letta dagli studiosi nella Pietà della chiesa di Santa Maria delle Grazie di Avellino, per lungo tempo considerata espressione dell’attività giovanile del pittore.
  • La scoperta ha comportato la datazione agli ultimi tre decenni del secolo dei dipinti conosciuti dell’artista.
  • Buono e Lama sin dall’ottavo decennio dovettero costituire una bottega comune, favorita dal legame di parentela, lo confermano alcuni documenti in cui i due appaiono associati, e soprattutto una serie di pale d’altare eseguite in collaborazione, dopo il 1580.
  • Tra queste possiamo rammentare l’Annunciazione della chiesa dell’Annunziata a Sant’Agnello (Na) (1582), la Madonna del Rosario di Santa Patrizia a Napoli (1589-91) (oggi in deposito nella basilica di Santa Maria del Buonconsiglio a Capodimonte) e la notevole Incoronazione della Vergine dell’altare maggiore nella Collegiata di Solofra (1594).

OSSERVA ANCORA IN NOTA 736

 Su questo prototipo cfr. O. Melasecchi, Una perduta Madonna della Vallicella, cit., p. 400 e quanto già scritto nel IV capitolo, paragrafo 5. Il dipinto della Chiesa Nuova dovette ispirare il gruppo inferiore dei Sette Angeli adoranti la Trinità nella pala eseguita da Federico Zuccari per la cappella degli Angeli nel Gesù di Roma. Sulla pala zuccariana, secondo la Restaino in “evidente rapporto” con la Icona dell’Imparato (C. Restaino, Belisario Corenzio, cit., pp. 34, 50 nota 21), cfr. P. Mangia, in La regola e la fama, cit., pp. 506-510; C. Acidini Luchinat, Taddeo e Federico Zuccari, cit., p. 190. Concetta Restaino propone di individuare anche nell’Incoronazione della Vergine e i sette Arcangeli della collegiata di Solofra, firmata e datata da Giovan Bernardo Lama nel 1594, un possibile precedente iconografico per l’opera dell’Imparato (C. Restaino, Belisario Corenzio, cit., p. 50 nota 21. Sull’iconografia del dipinto di Lama cfr. R. Lattuada, Francesco Guarino da Solofra. Nella pittura napoletana del Seicento (1611-1651), Napoli 2000, pp. 24, 27). L’ipotesi però sembra contrastare con la notizia, desumibile dalle succitate lettere indirizzate a Silvia Carafa dal generale Acquaviva, di uno “schizzo” che doveva giungere da Roma

 

Immagine: 
autori: 
Carmine Alvino