I 7 ARCANGELI - CHIESA DEL GESU' ROMA

A tanto aggiungiamo anche quanto è probabilmente accaduto pure presso la Chiesa del Gesù Nuovo, sempre a Roma, presso Piazzale Argentina, come documentatoci dal sito “Icona Immagine di Dio” in un interessante articolo dal titolo “La Riforma cattolica a Roma: la cappella degli Angeli nella Chiesa del Gesù”.21 Secondo la fonte, la chiesa madre del Gesù, centro ideale della Congregazione e luogo privilegiato per  esemplarità e sperimentazione di nuove immagini di culto, sarebbe stata oggetto di pesante censura nella pala d’altare attribuita al pittore Federico Zuccari dal titolo “Sette Arcangeli in adorazione della Trinità”, posta all’interno della Cappella degli Angeli. Difatti, secondo la fonte di Baglione22, inizialmente “stavano nella cappella degli Angeli sopra l’altare alcuni d’essi Angioli in piede assai belli, ma perché erano ritratti dal naturale, rappresentanti diverse persone da tutti conosciute, per cancellare lo scandalo, furono tolti via; et eran si belli, che parevano spirar vita, e moto”. Una traccia relativa al rifiuto di questa pala appare anche nei decreti della Visita Apostolica di Clemente VIII, compiuta al Gesù il 4 gennaio 1594. Durante il sopralluogo alla cappella degli Angeli si prescrive che: Imagines Sanctorum Angelorum decentius contegantur. Indubbiamente si allude alle figure angeliche dipinte dallo Scipione Pulzone, perché gli affreschi di Federico Zuccari ancora non erano stati realizzati. L’indicazione emersa dalla Visita Apostolica rende noto che il quadro del Pulzone rimase esposto sull’altare per quasi tre anni, e forse lo fu ancora per qualche tempo, dato che il nuovo dipinto, tuttora in loco, è datato: A[nno] S[alutis] 1600. Tutto questo fa pensare che lo scandalo non doveva essere tanto grave: bisogna tener conto che quest’opera aveva già superato il vaglio, non certo permissivo, di religiosi sempre accorti e prudenti anche in fatto di iconografia sacra, quali erano i Gesuiti. La censura imposta alla pala degli Angeli, in modo analogo ad altri casi di rifiuto, può essere dovuta allora ad implicazioni di carattere teologico. Il quadro non fu soggetto a semplici ritocchi ma fu sostituito in prossimità delle celebrazioni giubilari del 1600. Evidentemente non si desiderava mostrare ai numerosi pellegrini, soprattutto stranieri, un’immagine sacra la cui ortodossia poteva suscitare perplessità o polemiche. In tal caso, è probabile che la vicenda di questo dipinto abbia legami con il dibattito sul culto dei Sette Angeli e che il Pulzone abbia rappresentato le figure
angeliche con i loro attributi aggiungendo, forse, anche i quattro nomi apocrifi di Uriel, Barachiel, Jeudiel e Salatiel.

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autori: 
Carmine Alvino