Sergio Russo . Il suo nuovo libro : "Sei tu quello, o dobbiamo aspettarne un altro?" .

 

“SEI TU QUELLO, O DOBBIAMO ASPETTARNE UN ALTRO?”

L’ultimo “tassello” mancante alla celebre profezia di Fatima

 

«Sei tu colui che viene, o dobbiamo aspettare un altro?».

E' l' Apostolo Luca a riportare a Cristo Signore l'interrogativo di un Giovanni Battista, prostrato nello spirito e nel corpo, ridotto in catene all'interno delle carceri di Erode, ma fiducioso di non aver professato invano il Regno di Dio.

Cristo, gli manda a dire  allora quanto segue: «i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi vengono sanati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunziata la buona novella. E beato è chiunque non sarà scandalizzato di me!» [Lc 7,22-23] e il suo Precursore diviene così in grado di sopportare il martirio.  

Il libro di Sergio Russo ribalta invece questa dimensione spirituale rivolgendola nei confronti dell'attuale Papato (considerato globlamente).

Se anticamente l'attesa escatologica era tutta diretta alla venuta dell' «Aspettato delle genti», dell' Emanuele che avrebbe dovuto liberare il popolo eletto dalle catene del peccato, e rinsaldare sulla terra il Regno di Dio, nel nostro mondo moderno, i segni premonitori  - catastrofi naturali, ma anche apparizioni - sembrano apparentemente dirigersi verso l'instaurazione , nella Città Santa, di una morale fin troppo farisaica, densa di "segni esteriori" - liturgia, pastorale, ecc.  ma priva dell'ineludibile afflato dello spirito, in grado di orientare  e coinvolgere, il clero cattolico, e il suo massimo vertice, nel solco tracciato dal Redentore.

Sergio Russo, riflette chiaramente sull' attuale figura del Papato, il Vicario di Cristo in terra, che deve seguire il Cristo e non seguire il mondo.

Quo vadis domine? Sembra domandare l'autore, ripetendo l'interrogativo di San Pietro.

E' questo infatti  l'interrogativo che, sul modello petrino,  il Santo Vicario deve continuamente porsi, domandandosi se la strada che egli sta percorrendo, magari anche in buona fede, non sia in realtà più il  "diletto o la seduzione di questo  mondo" che piuttosto il "volere di Dio".

Ed ecco che se ciò accade;  se si perde il legame con Dio, anche un Papa, può sbagliare pur credendo di operare nel giusto; affannandosi inutilmente .

E il Testo Sacro, al riguardo, ci fa capire che questo pericolo è sempre attuale. Racconta infatti l' Apostolo Matteo che Pietro tentò di distogliere Cristo dal compiere la sua Missione di Salvezza, venendo stigmatizzato violentemente dal Signore : «Lungi da me, satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini» [Mt 16,23].

Ecco, il Papa - per l'autore - deve sempre  seguire Cristo e non il mondo. Deve rendere la Sposa di Cristo, - la Santa Chiesa -  allettante per il suo Sposo; deve abbellirla con i profumi delle preghiere, e arricchirla con le gemme della fede; non deve invece prostituirla, ammantandola di falsi monili e inutili ghirlande; permettendo che sia il mondo a ghermirla.

Non deve insozzarla con il "fumo", per ricordare il primo volume dell'autore, di una finta e vuota liturgia che adatta i comportamenti dei fedeli, alle mutate esigenze dei tempi.

Ed ecco che, in tale dimensione drammatica, in cui l' "aspettato delle genti", non è più il Cristo, ma un Vicario non più in grado di rispondere ai Suoi sacri dettami, che s'inserisce secondo l'autore  , il terzo segreto, malcelato di Fatima. 

Russo ci presenta allora quello che a torto o a ragione viene ritenuto "il pezzo mancante poi ritrovato" del c.d. Terzo Segreto, che va ad inserirsi nell' omissis della terza profezia.

Il brano, riportato in Italia da diversi autori (Socci , Tosatti)  e soprattutto in portoghese  da  mons. Zavala, nel testo  intitolato “El secreto mejor guardado de Fatima”, dovrebbe essere il seguente, pervenuto all'autore mediante una copia di un autografo addirittura di Suor Lucia:  "“Adesso vado a rivelare il terzo frammento del segreto; questa parte è l’apostasia nella Chiesa. Nostra Signora ci mostrò una visione di un individuo che io descrivo come ‘il “Santo Padre’, davanti a una moltitudine che stava lodandolo...Poi, alcuni momenti più tardi, vedemmo lo stesso Papa entrare in una Chiesa, però questa Chiesa era la Chiesa dell’inferno, non c’è modo di descrivere la bruttezza di questo luogo, sembrava come una fortezza fatta di cemento grigio, con gli angoli rotti e le finestre come occhi, aveva un picco sul tetto dell’edificio....Subito alzammo lo sguardo verso Nostra Signora che ci disse avete visto l’apostasia nella Chiesa, questa lettera può essere aperta dal Santo Padre, però deve essere annunciata dopo Pio XII e prima del 1960....Nel regno di Giovanni Paolo II la pietra angolare della tomba di Pietro deve essere rimossa e trasportata a Fatima".

In realtà, il libro di Russo, arriva a citare questo "tassello mancante" di Fatima , più per completezza d'indagine che per reale necessità, non avendone assolutamente bisogno.

Russo infatti, aveva già presentato, in un quadro profetico disarmante per i fedeli, il complesso di tutte le apparizioni profetiche Mariane, dei secoli XIX e XX, da La Salette, ad Akita, passando per quelle moderne, anche se ancora non riconosciute (Anguera) dimostrando come fosse evidente, anche ad uno sguardo superficiale,  che la Madre Celeste avesse messo in guardia proprio da una deriva apostatica dal Sentiero del Figlio, generata dallo spegnimento dello spirito di profezia e del senso del soprannaturale nella medesima Chiesa - Sposa - circostanza questa che 2000 anni fa costò terribilmente al popolo eletto.

Quest'ultima notizia profetica, non importa se autentica o meno, mette dunque in guardia,  unitamente al quadro mistico generale, da una sicura perdita della fede, la quale potrebbe portare perfino,  se non arginata,  ad un conseguente mancato riconoscimento dell'autorità che dovrebbe tradurre in linguaggio umano , i secreti aneliti dello Spirito.

A conforto di tale evento, non solo possibile, ma anche probabile, foraggiato dal comportamento anche di tanti ministri infedeli, il ricorso sicuro  al Sacro Testo e alle Profezie di Santi che pongono noi,  lettori e fedeli, sotto il sicuro manto della Madre di Dio, rendendoci certi della vittoria finale.

Nel mentre,  Nostro Signore si aspetta tanto  dai "cattolici avveduti", da coloro che mantengono salda la fiducia nel divino, e combattono la buona battaglia , ogni giorno, per conservare la fede in Cristo.

Carmine Alvino